Ginevra (Svizzera), 22 ago. (LaPresse/AP) – Ci sono almeno 8.800 bambini fra le oltre 191mila persone morte in Siria nel periodo compreso fra lo scoppio del conflitto, a marzo del 2011, e aprile del 2014. È quanto emerge dai nuovi dati diffusi oggi dall’agenzia Onu per i diritti umani, con sede a Ginevra. L’85% delle vittime sono uomini, oltre 9% donne, mentre il genere della restante parte dei casi non è noto.
Si tratta dei primi dati diffusi dall’agenzia Onu da luglio 2013. A gennaio scorso l’ufficio aveva riferito di avere smesso di aggiornare il bilancio delle vittime in Siria, denunciando l’impossibilità di accesso sul terreno per le organizzazioni e dunque la loro impossibilità di verificare il materiale fornito dalle fonti. L’Onu inoltre non aveva voluto appoggiarsi ai conteggi di nessun altro gruppo, neanche quelli dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, che ieri ha diffuso un bilancio di 180mila morti dall’inizio del conflitto. Non è dunque chiaro perché adesso siano stati diffusi nuovi dati. Questo nuovo bilancio è basato sulle informazioni di Syrian Center for Statistics and Research, Syrian Network for Human Rights, Violations Documentation Center, governo siriano e Osservatorio siriano per i diritti umani.
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