Ginevra (Svizzera), 22 ago. (LaPresse/AP) – Il bilancio del conflitto in Siria ha superato i 191mila morti nel periodo compreso fra marzo 2011 e aprile 2014. Lo riferiscono le Nazioni unite. Si tratta dei primi dati diffusi dall’ufficio Onu per i diritti umani da luglio 2013, quando l’agenzia con sede a Ginevra documentò oltre 100mila morti. Ad annunciarli è stato l’Alto commissario Onu per i diritti umani, Navi Pillay.

Stando ai nuovi dati, i morti in Siria sono esattamente 191.369. “Come spiega la relazione, tragicamente è probabile che il numero reale delle persone uccise nei primi tre anni di questo conflitto sanguinoso sia sottostimato”, ha affermato Pillay, che ha anche criticato la “paralisi” della comunità internazionale sulla situazione in Siria, dicendo che è “scomparsa dai radar internazionali” di fronte ad altri conflitti armati nel resto del mondo. A gennaio l’ufficio di Pillay aveva riferito di avere smesso di aggiornare il bilancio delle vittime in Siria, denunciando l’impossibilità di accesso sul terreo alle organizzazioni e la loro impossibilità di verificare il materiale fornito dalle fonti. Non è dunque chiaro perché adesso siano stati diffusi nuovi dati. L’Onu inoltre non aveva voluto appoggiarsi ai conteggi di nessun altro gruppo, neanche quelli dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, che ieri ha diffuso un bilancio di 180mila morti dall’inizio del conflitto.

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