Ginevra (Svizzera), 26 ago. (LaPresse) – Dall’inizio del 2014 sono quasi 1.900 le persone morte nel Mediterraneo mentre provavano a raggiungere l’Europa dal Nord Africa con viaggi irregolari. Lo riferisce l’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr), aggiungendo che 1.600 delle vittime sono state registrate solo da giugno e oltre 300 nella scorsa settimana. “Questa situazione drammatica ai confini marittimi dell’Europa richiede un’azione europea urgente e concertata, che includa il rafforzamento delle operazioni di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo e la garanzia che le misure di salvataggio siano sicure e il meno rischiose possibile”, ha detto ai giornalisti a Ginevra la portavoce dell’Unhcr, Melissa Fleming.
L’agenzia Onu ha inoltre espresso il proprio apprezzamento per il lavoro svolto dall’Italia. “L’Unhcr elogia l’operazione di salvataggio Mare Nostrum condotta dalla Marina e dalla guardia costiera italiana che ha salvato migliaia di vite”, ha detto la portavoce. “Visto che sempre più rifugiati e migranti rischiano la vita in mare per raggiungere l’Europa, soprattutto eritrei, siriani e somali, è necessaria un’azione urgente”, ha poi aggiunto Fleming.
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