Istanbul (Turchia), 2 ott. (LaPresse/AP) – “Il clima di paura e intimidazioni che molti giornalisti percepiscono” in Turchia “si è aggravato”. Lo ha detto Sandy Rowe, presidente del Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj), che insieme ai rappresentanti dell’International Press Institute incontra oggi ad Ankara funzionari turchi, tra cui il presidente Recep Tayyip Erdogan. Il Cpj aveva in passato definito la Turchia come il Paese in cui era detenuto il numero maggiore di reporter. Recentemente, ha riferito Rowe, sono stati rilasciati tutti i giornalisti tranne dieci, anche se alcuni sono stati liberati soltanto grazie alla sospensione condizionale della pena.
Il governo, ha affermato Rowe, non ha tuttavia fermato le intimidazioni nei confronti di reporter che hanno criticato le autorità nei loro articoli. I giornalisti, ha notato, vengono spesso minacciati dai sostenitori del governo e queste minacce “finiscono ovviamente subito sui social media, diventando qualcosa di molto più grave di semplici insulti. Includono minacce di vere e proprie aggressioni fisiche o morte. Questo è molto preoccupante, non dovrebbe succedere e nel caso della Turchia vorremmo che il governo condannasse questa pratica”. La presidente del Cpj ha inoltre criticato il governo di Ankara per le restrizioni imposte su internet e social media, in particolare i blocchi temporanei di Twitter e YouTube imposti quest’anno.
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