Donetsk (Ucraina), 3 ott. (LaPresse/AP) – La morte dell’operatore della Croce rossa in Ucraina e il bombardamento di una scuola che ha provocato vittime “sottolineano la fragilità dell’attuale cessate il fuoco e l’importanza di garantire un ambiente sicuro nel sudest dell’Ucraina, che permetta agli operatori umanitari di portare avanti il proprio lavoro e fornire la fondamentale assistenza a coloro hanno più bisogno”. È il commento di un portavoce del segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon in seguito alla morte dell’operatore della Croce rossa, ucciso ieri. L’uomo, identificato come il 38enne svizzero Laurent DuPasquier, è morto in seguito a un bombardamento su Donetsk. Per oltre cinque anni aveva lavorato con la Croce rossa in Pakistan, Yemen, Haiti, Egitto e Papua Nuova Guinea, prima di arrivare in Ucraina sei settimane fa.
“Siamo profondamente scioccati da questa tragica perdita”, ha commentato Dominik Stillhart, direttore delle operazioni della Croce rossa internazionale. “Sappiamo – ha aggiunto – che ci sono state altre vittime civili a Donetsk. I bombardamenti indiscriminati delle aree residenziali sono inaccettabili e violano le leggi umanitarie internazionali”. I ribelli sostengono che il bombardamento sia responsabilità dell’esercito di Kiev. Il ministro degli Esteri Pavlo Klimkin ha invece accusato i “terroristi”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata