Washington (Usa), 16 ott. (LaPresse/AP) – In un’epoca di frequenti viaggi il virus dell’ebola potrebbe diffondersi globalmente se il mondo non risponderà alla “furiosa epidemia nell’Africa occidentale”. Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, a seguito del vertice d’emergenza convocato alla Casa Bianca. All’incontro hanno partecipato diversi funzionari dell’amministrazione e consiglieri di Obama, tra cui il segretario alla Difesa Chuck Hagel, il procuratore generale Eric Holder, il segretario alla Salute Sylvia Burwell e il capo degli Stati maggiori congiunti, generale Martin Dempsey.

Ieri il presidente ha cancellato un viaggio politico in New Jersey e in Connecticut per tenere l’incontro di emergenza, così come oggi ha annullato un viaggio a Rhode Island e New York per monitorare la risposta del governo ai casi di contagio registrati in Usa.

Nonostante il rischio globale, ha aggiunto Obama a seguito dell’incontro della notte, il pericolo di contagio dal virus negli Stati Uniti è estremamente basso. “Ecco cosa sappiamo dell’ebola. Non è coma l’influenza, non è trasmesso per via aerea”, ha affermato il numero della Casa Bianca, sottolineando di aver abbracciato e stretto le mani ai dipendenti dell’Emory Hospital di Atlanta, dove sono stati curati pazienti contagiati dall’ebola in Africa occidentale. “Mi sentivo perfettamente al sicuro”, ha assicurato Obama, sottolineando che i dipendenti dell’ospedale “avevano seguito i protocolli e sapevano cosa stavano facendo”.

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