SCHEDA Pistorius, dalla morte di Reeva alla condanna al carcere

Pretoria (Sudafrica), 21 ott. (LaPresse/AP) – Oscar Pistorius è stato condannato a cinque anni di carcere per la morte della fidanzata Reeva Steenkamp. Di seguito un riepilogo della vicenda.

LA MORTE DI REEVA STEENKAMP. L’atleta paralimpico venne arrestato il 14 febbraio del 2013 per avere ucciso la fidanzata poco prima dell’alba nella sua casa di Pretoria, in quello che lui sostiene sia stato un incidente. Ha sempre detto infatti di avere scambiato la ragazza per un ladro e di avere sparato per difendersi. Il 22 febbraio 2013 gli è stata concessa la libertà su cauzione.

OMICIDIO COLPOSO. La giudice Thokozile Masipa nella sentenza espressa il 12 settembre aveva stabilito la non intenzionalità dell’atleta, ma l’ha condannato per aver agito con negligenza e con forza eccessiva, quindi per omicidio colposo. Questa mattina ha reso nota la pena per la condanna: cinque anni di carcere. Nel corso della lettura, Masipa ha sottolineato che “una sentenza non carceraria manderebbe un messaggio sbagliato, ma anche una pena lunga non sarebbe appropriata”.

LE INDAGINI. La polizia e gli inquirenti hanno impiegato sei mesi per concludere le indagini sul caso. Quella notte, si leggeva nel documento di 11 pagine presentato dalla procura in tribunale nell’agosto 2013, Pistorius sparò “con l’intenzione di uccidere una persona”, “alcuni dei testimoni hanno sentito una donna urlare, seguita da momenti di silenzio, quindi hanno udito colpi di arma da fuoco e poi nuove urla”.

IL PROCESSO. Le udienze al tribunale di Pretoria sono iniziate il 3 marzo 2014. Nelle dichiarazioni finali, il procuratore Gerrie Nel ha chiesto 10 anni di carcere mentre la difesa puntava a ottenere una condanna ai lavori socialmente utili con sospensione condizionale della pena e periodi di arresti domiciliari.

I CAPI D’IMPUTAZIONE. Sull’atleta pendevano quattro capi d’imputazione. Oltre a essere stato dichiarato colpevole di omicidio colposo, Pistorius è stato riconosciuto colpevole di aver sparato in un luogo pubblico con la pistola di un amico, per un episodio avvenuto in un ristorante di Johannesburg a inizio 2013. Per questo episodio la giudice ha deciso una condanna a tre anni di carcere con pena sospesa. Assolto dagli altri due capi d’accusa, uno riguardante un ulteriore episodio di utilizzo di arma da fuoco in pubblico, l’altro il possesso illegale di munizioni. Tutti e tre le accuse non erano legate all’omicidio della modella.

PROBABILE RICORSO IN APPELLO. Molto probabile che la difesa presenti appello. Il ricorso si può presentare solo dopo l’enunciazione della pena e può essere contro la condanna, contro la pena assegnata o contro entrambe.

L’ATLETA. Nel 2012 Oscar Pistorius ha fatto la storia partecipando alle Olimpiadi di Londra e diventando il primo amputato bilaterale a competere in una gara di atletica leggera ai Giochi per normodotati. Pistorius, 26 anni, è nato infatti senza i peroni e prima di compiere un anno di età subì l’amputazione di entrambe le gambe, dal ginocchio in giù. I suoi primi successi risalgono alle paralimpiadi di Atene 2004, appena un anno dopo avere iniziato l’attività in atletica leggera. Nel 2008 combattè in tribunale un’aspra battaglia contro una squalifica internazionale, riuscendo a ottenere il diritto di gareggiare con i normodotati tramite le sue protesi in fibra di carbonio.

LA FUGA DEGLI SPONSOR. Nel corso della sua carriera Pistorius è divenuto una stella internazionale, diventando testimonial di compagnie come Nike e raggiungendo in Sudafrica e nel mondo lo status di eroe nazionale, grazie alla sua determinazione nel superare le avversità. Il 16 settembre, a pochi giorni dal verdetto, Nike ha però annunciato la risoluzione definitiva del suo contratto con l’atleta paralimpico. Il marchio americano aveva già sospeso l’impegno con Pistorius dopo l’omicidio.