Bruxelles (Belgio), 29 ott. (LaPresse/AP) – La Nato ha rilevato un “insolito” aumento di attività di aerei militari russi sul Mar Nero, Mar Baltico e Mare del Nord negli ultimi due giorni. Lo riferisce il portavoce dell’Alleanza, Jay Janzen, aggiungendo che le manovre nello spazio aereo internazionale sono state condotte da quattro gruppi composti da bombardieri strategici Tu-95 Bear H, caccia MiG-31 e altri tipi di aerei da guerra russi. In risposta a questa attività, fa sapere la Nato, sono intervenuti caccia di Norvegia, Regno Unito, Portogallo, Germania, Turchia e Danimarca, oltre che aerei dei Paesi non membri Nato Finlandia e Svezia.
Non sono stati registrati incidenti ma si tratta di attività aeree di proporzioni inusuali, spiega la Nato, aggiungendo ancora a metà pomeriggio di oggi stava tracciando alcuni velivoli russi. Le tensioni fra la Nato e la Russia sono aumentate da quando Mosca a marzo ha annesso al suo territorio la penisola di Crimea, fino a quel momento parte dell’Ucraina.
Il portavoce del comando operativo delle forze armate della Norvegia, Brynjar Stordal, spiega che gli F-16 norvegesi hanno interettato una formazione di bombardieri Bear e aerei cisterne a ovest della Norvegia. I tanker si sono poi diretti verso nord, mentre i bombardieri hanno continuato a volare in direzione sud verso lo spazio aereo internazionale che si trova a ovest di Spagna e Portogallo. “Abbiamo diversi di questi incidenti, circa 40 all’anno”, ha detto Stordal, aggiungendo che “ciò che distingue questa da alcune altre missioni già viste da parte russa è che la formazione era un po’ più grande di quella che vediamo di solito e che sono andati un po’ più a sud di quanto fanno solitamente”. Secondo la Nato, quest’anno i piloti dell’Alleanza hanno intercettato velivoli russi oltre 100 volte, cioè circa tre volte in più del 2013.
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