Gerusalemme, 30 ott. (LaPresse/AP) – La polizia israeliana ha sparato uccidendo il palestinese sospettato di essere responsabile del tentato assassinio dell’attivista israeliano di estrema destra Yehuda Glick, avvenuto ieri sera a Gerusalemme. Lo riferisce il portavoce della polizia di Israele, Micky Rosenfeld, spiegando che gli agenti hanno circondato la casa del sospetto a Gerusalemme est stamattina, ma l’uomo ha aperto il fuoco e i poliziotti hanno risposto, uccidendolo. Ieri sera l’uomo aveva esploso degli spari a bruciapelo contro Glick all’uscita da una conferenza in cui si discuteva di promuovere l’accesso degli ebrei alla Spianata delle moschee. Il responsabile era poi fuggito a bordo di una motocicletta ed era così partita la caccia all’uomo.

L’incidente giunge in un periodo di alta tensione a Gerusalemme, dove sono avvenuti scontri fra manifestanti palestinesi e polizia e la scorsa settimana un palestinese si è lanciato con la sua auto contro una stazione dei treni uccidendo due persone. Il conducente è successivamente morto per le ferite riportate quando la polizia ha aperto il fuoco contro di lui.

Secondo quanto ha riferito ieri il deputato del Likud Moshe Feiglin, il responsabile avrebbe avvicinato Glick fuori dalla conferenza e, prima di sparare tre colpi gli avrebbe parlato in “ebreo con un accento marcatamente arabo”. L’uomo è stato identificato dalla polizia come Moatez Higazi, un militante islamico recentemente rilasciato dal carcere. Yehuda Glick invece, che adesso è in condizioni gravi e resta ricoverato in ospedale, è nato negli Stati Uniti ed è noto per essere un promotore dell’estensione dell’accesso agli ebrei alla Spianata delle moschee a Gerusalemme. Il luogo, che è considerato sacro sia dagli ebrei che dai musulmani, è stato negli ultimi mesi teatro di violenze e scontri fra polizia e manifestanti palestinesi.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata