Washington (Usa), 5 nov. (LaPresse/AP) – Alle elezioni di metà mandato americane, i repubblicani hanno conquistato la maggioranza anche al Senato e confermato quella alla Camera, ottenendo così il controllo del Congresso. Si realizza così l’incubo del presidente Barack Obama, che dovrà affrontare gli ultimi due anni del suo mandato alle prese con il potente partito del Gop. I democratici, consapevoli della probabilità di una disfatta al Congresso, speravano di avere risultati migliori nell’elezione dei governatori. Anche qui, invece, gli elettori hanno inferto loro duri colpi. Intanto, il presidente Barack Obama ha seguito dalla Casa Bianca l’emergere dei risultati e ha invitato i leader del Congresso a meeting post voto fissato per venerdì. I membri del Congresso si riuniranno invece la prossima settimana per la prima seduta dopo le elezioni.

SENATO. I repubblicani hanno ottenuto 53 seggi e conquistato la maggioranza, mentre i democratici ne hanno avuti 45. Sette i seggi passati al Gop, mentre ne erano loro necessari sei per avere la maggioranza. Sono andati dai democratici ai repubblicani: Arkansas, Colorado, Iowa, Montana, North Carolina, South Dakota e West Virginia. Restano non decisi Alaska e Virginia, mentre il ballottagio in Louisiana si terrà il 6 dicembre fra la democratica Mary Landrieu e il repubbliano Bill Cassidy.

CAMERA. Il risultato spinge i repubblicani verso una maggioranza storica. Hanno scacciato dai loro posti gli ultimi democratici bianchi del sud e fatto conquiste nelle roccaforti del partito del presidente Barack Obama in tutto il Paese. Hanno superato la soglia richiesta di 218 seggi e sono sulla via di sorpassare il numero di 246 detenuti durante l’amministrazione del presidente Harry S. Truman, più di 60 ani fa. Secondo l’ultima proiezione, il Gop ha 237 seggi e i democratici nel hanno 164, sul totale di 435. Il presidente Barack Obama dovrà quindi affrontare un Congresso “tutto repubblicano”, poiché il partito rivale ha conquistato anche la maggioranza al Senato, in precedenza democratica. Obama, il cui partito perse 63 seggi nel 2010, diventerà il presidente al secondo mandato con il maggior numero di sconfitte nel voto di midterm, sorpassando il record di Truman nel 1974.

GOVERNATORI. Dure sconfitte anche nell’elezione dei governatori per i democratici. Trentasei gli Stati di cui gli americani sono stati chiamati a scegliere il nuovo leader. Una scottante debacle è quella della Florida, dove il governatore repubblicano Rick Scott ha sconfitto Charlie Crist, repubblicano poi passato ai democratici. Il voto era guardato come uno dei più indicativi in vista delle presidenziali del 2016. Duro colpo anche in Wisconsin, dove il governatore Scott Walker ha sconfitto la democratica Mary Burke, in una vittoria che allarga le sue chance in vista del 2016. Rieletto il repubblicano Sam Brownback in Kansas, sconfitto Paul Davis. In Massachusetts, il ruolo di governatore torna in mano a un repubblicano per la prima volta da quando Mitt Romney lasciò nel 2007. Eletto Charlie Baker, che ha sconfitto Martha Coakley nella sua corsa a diventare la prima donna eletta nello Stato. Al Gop anche Ohio, Michigan, Illinois e Maryland.

BOEHNER: ORA GOVERNO AGISCA. “E’ tempo che il governo cominci a ottenere risultati e ad applicare soluzione alle sfide che il nostro Paese affronta, iniziando dalla nostra economia ancora in difficoltà”, ha ha dichiarato lo speaker della Camera, il repubblicano John Boehner, a proposito del risultato del Gop al voto di midterm. “Siamo umili di fronte alla responsabilità che il popolo americano ci ha dato, e questo non è il tempo di celebrare”, ha aggiunto. Dalla parte degli scofitti, il leader uscente della maggioranza democratica al Senato americano, Harry Reid, ha commentato: “Il messaggio degli elettori è chiaro: vogliono che lavoriamo insieme”. Il suo successore, il repubblicano Mitch McConnell del Kentucky, ha dichiarato che gli elettori “sono affamati di nuova leadership. Vogliono una ragione per avere speranza”.

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