Gerusalemme, 18 nov. (LaPresse/AP) – Due palestinesi hanno fatto irruzione in una sinagoga a Gerusalemme oggi attaccando i fedeli che pregavano all’interno con coltelli, asce e pistole. Gli aggressori hanno ucciso quattro israeliani e sono stati poi a loro volta uccisi in una sparatoria con la polizia. È quanto riferisce il portavoce della polizia israeliana, Micky Rosenfeld, aggiungendo che nell’attacco sono anche rimaste ferite sei persone, fra cui due poliziotti. Gli agenti stanno cercando altri sospetti nella zona. La polizia israeliana ha definito quello di stamattina un attacco terroristico e un’altra portavoce, Lubi Samri, fa sapere che gli aggressori erano palestinesi di Gerusalemme est, teatro di frequenti scontri fra polizia israeliana e manifestanti palestinesi negli ultimi mesi. La sinagoga colpita si trova nel quartiere ultraortodosso Har Nof e la tv israeliana mostra immagini in cui la si vede circondata da polizia e soccorritori subito dopo l’attacco.

Il gruppo palestinese Hamas, che gestisce la Striscia di Gaza, ha elogiato l’attacco senza però spingersi a rivendicarne la responsabilità. In una dichiarazione, Hamas afferma che si tratta di “una risposta ai continui crimini israeliani, all’uccisione e alla dissacrazione della moschea al-Aqsa”.

Immediata la risposta del premier israeliano Benjamin Netanyahu, il quale ha affermato che Israele “risponderà duramente” all’attacco alla sinagoga e ha accusato Hamas e il presidente palestinese Mahmoud Abbas di essere responsabili a causa del loro incitamento. Netanyahu ha aggiunto che la comunità internazionale ignora quell’incitamento.

La scorsa settimana le tensioni sembravano essersi placate a seguito di un incontro fra il premier israeliano Benjamin Netanyahu, il segretario di Stato americano John Kerry e re Abdullah II di Giordania ad Amman. Si era trattato di un tentativo di ripristinare la calma dopo mesi di confronti violenti proprio intorno alla Spianata delle moschee, che è un luogo sacro sia per gli ebrei che per i musulmani. Allora israeliani e palestinesi avevano detto che avrebbero intrapreso azioni mirate a ridurre la tensione e a evitare un’escalation.

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