Pechino (Cina), 24 nov. (LaPresse/AP) – Pechino ha difeso la costruzione di un isolotto artificiale nel conteso arcipelago Spratly nel mar Cinese meridionale, affermando che il progetto sia necessario per permettere ai cittadini cinesi di svolgere il loro lavoro e “adempiere agli obblighi internazionali di ricerca e salvataggio”. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Hua Chunying. Immagini satellitari scattate tra agosto e novembre, ha riferito recentemente il gruppo di sicurezza Ihs Jane, dimostrano che i cinesi hanno creato un masso di terra di almeno 3 chilometri lungo lo scoglio Fiery Cross, che finora si trovava sotto la superficie dell’acqua. Secondo lo società, si tratta del più grande progetto mai realizzato dalla Cina nell’arcipelago. Il nuovo isolotto, ha riferito Ihs Jane, potrebbe ospitare una pista aerea militare, con l’obiettivo di ribadire la sovranità di Pechino sulle isole, rivendicate anche da Vietnam, Filippine, Malesia, Taiwan e Brunei.
Nel fine settimana un portavoce dell’esercito Usa, il tenente colonnello Jeffrey Pool, aveva fatto appello alla Cina affinché mettesse fine al progetto e avviasse colloqui diplomatici. Nessun Paese ha “il diritto di fare dichiarazioni irresponsabili” sul progetto, ha detto oggi la portavoce del ministero degli Esteri cinese. Pechino ha “una sovranità incontestabile” sulle isole, ha dichiarato Hua, aggiungendo che il governo cinese vuole che le dispute marittime vengano risolte in maniera pacifica e tramite negoziati.
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