Ginevra (Svizzera), 8 dic. (LaPresse/AP) – Le Nazioni unite hanno lanciato l’appello a raccogliere 16,4 miliardi di dollari per esigenze umanitarie nel 2015, sottolineando come il numero di persone colpite da conflitti e disastri naturali nel mondo abbia raggiunto livelli record. Oltre il 40% della cifra, 7,2 miliardi di dollari, dovrebbe andare a sostegno di 18,2 milioni di persone colpite dal conflitto in corso in Siria. L’appello copre anche le esigenze di altri Paesi, in particolare Repubblica Centroafricana, Iraq e Sud Sudan, così come Afghanistan, Congo, Birmania, i territori palestinesi occupati, Somalia, Ucraina e Yemen.
Un anno fa l’Onu chiese 12,9 miliardi di dollari per dare assistenza a 52 milioni di persone, ma nel corso del 2014 le persone bisognose sono quasi raddoppiate, arrivando alla cifra record di 102 milioni, secondo quando riferisce Valerie Amos, responsabile dell’Onu per gli Affari umanitari e per le emergenze. Per questo le Nazioni unite, alzarono la richiesta a 17,9 miliardi di dollari per 31 Paesi, ma i donatori hanno stanziato solo 9,4 miliardi. Questo ha lasciato 8,5 miliardi di dollari di bisogni non soddisfatti, molti dei quali sono ricaduti nell’appello per il prossimo anno che serviranno ad aiutare i 57,5 milioni di persone più vulnerabili del mondo.
La richiesta per il 2015, fatta per conto di 455 organizzazioni umanitarie, non include il denaro necessario a far fronte alla fame nel Sahel. Gli aiuti stanziati nel 2014, ha sottolineato Amos, hanno aiutato a evitare una carestia in Sud Sudan, hanno permesso di alimentare milioni di siriani ogni mese, fornire aiuti medici a un milione di iracheni e sfamare 903mila persone nella Repubblica Centroafriana.
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