Torino, 19 dic. (LaPresse) – Comunità tunisina in Italia al voto per il ballottaggio con cui si sceglierà il nuovo presidente della Tunisia. Da domani al 21 dicembre gli oltre 60mila cittadini tunisini che risultano registrati per votare in Italia potranno andare alle urne negli 87 seggi allestiti su tutto il territorio della penisola. I tunisini all’estero sono i primi a votare; poi domenica 21 dicembre sarà la volta dei residenti in Tunisia. A quattro anni esatti dall’autoimmolazione del venditore ambulante Mohamed Bouazizi che accese la miccia della Rivoluzione dei gelsomini (la ricorrenza dell’anniversario era proprio ieri), a contendersi il Palazzo di Cartagine saranno Beji Caid Essebsi, leader di Nidaa Tounes, e il presidente uscente, Moncef Marzouki. Sono infatti loro ad avere ottenuto il maggior numero di preferenze nel primo turno delle presidenziali, che si è tenuto lo scorso 23 novembre (dal 21 al 23 novembre per i residenti all’estero). Questa tornata elettorale giunge dopo le legislative del 26 ottobre, con cui i tunisini hanno eletto il primo Parlamento dopo la cacciata di Zine el-Abidine Ben Ali. Di seguito una panoramica con le principali informazioni sul voto dei tunisini in Italia.

GLI ISCRITTI AL VOTO IN TUNISIA E ALL’ESTERO. Sono oltre 5 milioni in totale gli iscritti al voto, fra Tunisia e altri Paesi. Di questi, oltre 300mila si sono registrati per votare all’estero, fra cui 60.325 in Italia. Si stima che il corpo elettorale tunisino si aggiri fra 7 e 8 milioni di persone, mentre la popolazione totale del Paese è di circa 10,7 milioni di abitanti.

IN ITALIA CIRCA 60MILA ELETTORI REGISTRATI. Per votare in Italia risultano registrate 60.325 persone. Alle legislative di ottobre ne risultavano registrate invece di meno, 54.478, nonostante l’iscrizione sia stata unica e si sia conclusa quest’estate. Abdellatif Chridi, presidente dell’Irie Italia, cioè la branca locale dell’Instance Supérieure Indépendante pour les Élections (Isie) che organizza le elezioni, spiega che l’aumento del numero è dovuto all’aggiornamento dei registri effettuato dall’Isie a seguito dei problemi per votare riscontrati dai tunisini all’estero a ottobre. Molti infatti non avevano trovato i propri nomi sui registri elettorali e non avevano potuto votare nonostante si fossero registrati, oppure si erano ritrovati iscritti in seggi diversi da quelli in cui si erano registrati. Per far fronte a questo problema l’Isie, in via eccezionale, dal 2 all’8 novembre ha dato la possibilità di inviare richieste di aggiornamento della propria posizione. Delle circa 400 domande presentate dall’Italia, spiega Chridi, ne sono state accolte un centinaio.

L’APPELLO AD ANDARE ALLE URNE. Il presidente dell’Irie Italia lancia tramite LaPresse un invito ai tunisini residenti in Italia affinché vadano alle urne. “Lancio un appello ai cittadini tunisini in Italia e chiedo di andare a votare, soprattutto perché si tratta di una transizione verso una vera democrazia”, dice Abdellatif Chridi a LaPresse. Al primo turno delle presidenziali l’affluenza dei residenti tunisini al voto era stata dell’11% circa.

DOVE E COME SI VOTA. Si voterà dal 19 al 21 dicembre, dalle 8 alle 18, negli 87 seggi distribuiti su tutto il territorio italiano. Da Roma a Milano, da Torino e Venezia a Palermo, solo per fare alcuni esempi. Può votare soltanto chi si è registrato entro le scadenze stabilite ed è necessario un documento di identità.

LA COMUNITÀ TUNISINA IN ITALIA. Al 1° gennaio del 2014 i tunisini residenti in Italia erano 122.354. Secondo quanto risulta all’ambasciata della Tunisia, le comunità più grandi sono quella della Lombardia, dove vivono 65mila tunisini, e quella della Liguria, dove abitano 42mila tunisini.

LA SFIDA TRA ESSEBSI E MARZOUKI. A sfidarsi saranno il leader di Nidaa Tounes Beji Caid Essebsi, che al primo turno aveva ottenuto il maggior numero di voti, e il presidente uscente Moncef Marzouki, che era arrivato secondo. Inizialmente il secondo turno era stato fissato per il 28 dicembre, ma poi è stato appunto anticipato al 21 dicembre. La campagna per il ballottaggio si è aperta ufficialmente martedì 9 dicembre e fra i due sembra che ci sarà un testa a testa. Si tratta delle prime presidenziali a suffragio diretto dopo la Rivoluzione dei gelsomini, che portò alla cacciata di Zine el-Abidine Ben Ali dopo 23 anni al potere. L’attuale presidente Moncef Marzouki, infatti, nel 2011 fu eletto a suffragio indiretto dall’Assemblea costituente.

Nelle legislative dello scorso ottobre Nidaa Tounes si era affermato come primo partito del nuovo Parlamento, con 86 seggi. Secondo si era piazzato invece il partito islamista Ennahda, con 69 seggi, che aveva vinto invece le elezioni del 2011 subito dopo la Rivoluzione dei Gelsomini che aveva portato alla cacciata di Zine el-Abidine Ben Ali dopo 23 anni al potere. Ma, così come al primo turno, Ennahda ha annunciato che anche per il ballottaggio il partito ha deciso di non appoggiare ufficialmente nessuno dei due candidati, lasciando libertà di scelta al suo elettorato. Ad appoggiare Nidaa Tounes sicuramente l’Unione patriottica per la libertà (Upl) di Slim Riahi, soprannominato il Berlusconi tunisino, che alle legislative si era affermato come terzo partito.

Per i sostenitori di Marzouki, il principale motivo per votare per il loro candidato è di evitare il ritorno del vecchio regime dal momento che Essebsi ha ricoperto incarichi di rilievo sia sotto Habib Bourguiba che sotto Ben Ali. Gli oppositori di Marzouki, invece, gli rimproverano di avere collaborato con Ennahda: il suo partito Cpr, infatti, faceva parte della troika andata al governo dopo la rivoluzione, composta appunto da Ennahda, Cpr e dal partito Ettakatol.

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