Washington (Usa), 18 dic. (LaPresse/AP) – L’attacco hacker contro Sony Pictures Entertainment Inc. è legato alla Corea del Nord. È quanto rivelano gli investigatori statunitensi, come spiega un funzionario rimasto anonimo. Non è chiaro tuttavia per ora come il governo di Washington possa rispondere all’attacco che ha fatto venire alla luce dati sensibili e portato a minacce terroristiche nei confronti degli appassionati di cinema. Compiendo l’azione informatica, gli hacker hanno chiesto di togliere dalla distribuzione il film ‘The Interview’, dove compare una rappresentazione dell’assassino di Kim Jong Un. Ieri sera Sony Pictures ha fatto sapere di aver cancellato la distribuzione del film, prevista per il 25 dicembre, citando appunto le minacce nei confronti dei cinema che avrebbero proiettato la pellicola.

Fino a ieri l’amministrazione Obama aveva sostenuto che non era chiaro chi fosse il responsabile dell’attacco. La Corea del Nord, dal canto suo, ha negato ogni coinvolgimento, anche se ha definito l’attacco un’azione “giusta”. Le ultime notizie sul presunto ruolo di Pyongyang arrivano poco dopo l’ingaggio da parte di Sony di FireEye Inc.’s Mandiant, che lo scorso anno pubblicò un rapporto che accusava l’Unità 61398, divisione informatica dell’esercito cinese, di aver compiuto attacchi hacker contro oltre 140 aziende.

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