Tunisi (Tunisia), 23 gen. (LaPresse) – Il primo ministro designato della Tunisia, Habib Essid, ha presentato oggi la composizione del nuovo governo, che dovrà ora essere approvata dal Parlamento entro il 31 gennaio. La squadra è composta da 24 ministri, fra cui tre donne, e 14 sottosegretari, fra cui sei donne.

Nel nuovo esecutivo ci sono diversi ministri di Nidaa Tounes, il partito del presidente Beji Caid Essebsi risultato vincitore nelle elezioni legislative di ottobre, ma non figura alcun rappresentante del partito islamista moderato Ennahda, che era risultato secondo partito. Tre portafogli sono andati invece all’Unione patriottica libera (Upl) di Slim Riahi, soprannominato il Berlusconi tunisino, che si era affermato come terzo partito. L’Upl si era ritirato dai colloqui per il nuovo governo questa settimana in segno di protesta perché era emerso che a un altro partito, Afek Tounes, sarebbero stati assegnati tre ministeri. Afek Tounes invece ha poi abbandonato il tavolo dei negoziati questa settimana.

All’Upl sono andati i ministeri di Turismo, Sviluppo regionale, investimenti e cooperazione internazionale, e Gioventù e sport, guidati rispettivamente da Mohsen Hassen, Nejib Derouiche e Maher Ben Dhia.

Le tre donne proposte come ministre sono la scrittrice Latifa Lakhdher alla Cultura, Khedija Cherif per il ministero per la Donna, la famiglia e l’infanzia (che è tra le fondatrici dell’Associazione tunisina delle donne democratiche), e la deputata di Nidaa Tounes Salma Elloumi Rekik alla guida del ministero della Formazione personale e del Lavoro. Secondo alcuni analisti, pur non entrando nel governo, Ennahda è riuscito a imporre una sua richiesta, che era quella di mettere delle figure indipendenti alla guida dei ministeri principali. Saranno infatti dei tecnici a guidare Difesa, Interno e Giustizia. L’unico dei ministeri principali a non essere guidato da tecnici sarà quello degli Esteri, a capo del quale ci sarà il segretario generale di Nidaa Tounes Taieb Baccouche, ex leader del sindacato Ugtt.

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