Tunisi (Tunisia), 24 feb. (LaPresse/Reuters) – In Tunisia sono stati arrestati circa 100 sospetti militanti islamisti negli ultimi tre giorni e alcuni di loro stavano preparando attacchi. Lo riferisce il portavoce del ministero dell’Interno tunisino, Mohamed Ali Aroui. Gli ultimi di questi arresti sono stati compiuti nella città di Hammam Ghzaz, dove le forze di sicurezza hanno scoperto una cellula che stava preparando esplosivi da utilizzare in attacchi contro edifici della sicurezza. Il ministero dell’Interno, inoltre, ha pubblicato sulla sua pagina Faebook un video del materiale sequestrato, che mostra istruzioni per la preparazione di esplosivi nonché l’influenza dello Stato islamico su alcuni degli arrestati, dal momento che compare un’immagine del leader dell’Isis Abu Bakr al-Baghdadi. La settimana scorsa quattro poliziotti tunisini sono stati uccisi da militanti nella regione centrale di Kasserine, vicino al confine con l’Algeria.

La Tunisia sta portando avanti una campagna contro i gruppi islamisti emersi nel Paese durante il periodo di transizione democratica seguito alla rivolta del 2011 contro Zine El-Abidine Ben Ali. Fra i gruppi islamisti emersi dopo il 2011 c’è Ansar al-Sharia, che è considerato un’organizzazione terroristica sia dagli Stati Uniti che dall’Unione europea. Il principale focolaio dell’attività militante nel Paese è sui moti Chaambi, vicino al confine con l’Algeria, dove i combattenti si sono rifugiati dopo essere fuggiti dall’offensiva militare francese in Mali l’anno scorso. Da allora la Tunisia ha dispiegato migliaia di soldati nella zona. Recentemente lo Stato islamico ha esteso la sua presenza in Libia, dove ha approfittato del caos dovuto alla coesistenza di due governi e alla lotta fra milizie rivali, e il timore è che il gruppo possa provare a estendersi anche nel resto del Nord Africa. Si stima che dal 2011 siano circa tremila i tunisini partiti per andare a combattere in Siria; alcune centinaia di loro sono rientrati in patria, ma molti sono stati individuati e arrestati.

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