Mosca (Russia), 9 mar. (LaPresse/EFE) – Zaur Dadayev, uno dei ceceni arrestati in Russia per l’omicidio del leader d’opposizione Boris Nemtsov, ha confessato di essere la mente e unico organizzatore dell’assassinio, adducendo come movente le critiche avanzate dal politico all’islam e il suo appoggio al settimanale francese Charlie Hebdo. Lo riferisce una fonte di polizia citata dall’agenzia di stampa russa Rosbalt. “Dadayev ha confessato di fatto di essere l’organizzatore del crimine” per le reiterate critiche di Nemtsov contro i musulmani che vivono in Russia, contro il profeta Maometto e l’islam, ha detto a Rosbalt una fonte di polizia molto vicina alle indagini.

Ex agente delle forze speciali cecene, Dadayev arebbe rivelato agli inquirenti tutti i dettagli dell’assassinio, riconoscendo anche la partecipazione ai fatti delle altre quattro persone fermate. I cinque sospettati sono stati condotti ieri in tribunale, dove a Corte ha confermato per tutti l’arresto.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata