Gerusalemme, 17 mar. (LaPresse/EFE) – Israele al voto per le elezioni legislative. Circa 5,9 milioni di cittadini israeliani sono chiamati alle urne per scegliere il nuovo Parlamento, la ventesima legislatura della storia dello Stato ebraico. I seggi sono aperti dalle 7 ora locale (le 6 in Italia) e chiuderanno alle 22 ora locale (le 21 in Italia). Hanno già votato il premier Benjamin Netanyahu, leader del partito di destra Likud, e il presidente del Paese, Reuven Rivlin.
NETANYAHU ESCLUDE GOVERNO DI UNITA’ CON LABURISTI. Dopo avere votato a Gerusalemme Netanyahu ha lanciato un messaggio politico, escludendo la possibilità di un governo di unità nazionale con i laburisti e aprendo, piuttosto, alla possibilità di una coalizione con il partito Casa ebraica di Naftali Benett. L’espressione “governo di unità” significa “l’unione delle forze nazionali” e in nessun caso un esecutivo con la partecipazione del Partito laburista quindi “non ci sarà un governo di unità con i laburisti”, ha affermato Netanyahu. Se i risultati delle elezioni parlamentari saranno quelli che mi aspetto, chiamerò subito Benett per formare “un governo di unità” e subito dopo telefonerò al presidente degli Stati Uniti Barack Obama, ha detto ai giornalisti.
RIVLIN: PRENDETE IL DESTINO NELLE VOSTRE MANI. Anche il presidente Rivlin ha votato, lui nella scuola Yfef Nof nel quartiere Beit Hakerem di Gerusalemme. “Oggi si celebra la festa della democrazia e per questo invito tutti i cittadini di Israele non solo a parteciparvi, ma anche a prendere il destino nelle proprie mani di fronte al futuro, secondo la visione di ciascuno”, ha detto dopo avere imbucato la scheda. “La cosa essenziale – ha affermato – è che teniamo presenti i nostri figli, i nostri nipoti, le persone anziane, coloro che vivono al confine con Gaza o al confine settentrionale, i numerosi fronti e le sfide che affronta lo Stato di Israele nell’ambito di sicurezza, economico, sociale e politico. Per questo chiamo tutti i cittadini di Israele ad andare a votare e a prendere il destino dello Stato nelle loro mani. Il voto non è solo un diritto, ma anche un obbligo morale ad alto contenuto civico”. Poi Rivlin ha ricordato le prime elezioni a cui ha assistito: “È la diciottesima votazione e provo la stessa emozione della prima, che ricordo molto bene. Ero con i miei genitori, io ero un bambino di 10 anni e loro indossavano vestiti da festa per votare per la prima volta per la democrazia israeliana e per la creazione di uno Stato ebraico e democratico”.
QUASI 6 MILIONI AL VOTO SOTTO RIGIDE MISURE SICUREZZA. I quasi sei milioni di residenti chiamati alle urne votano in 1.282 località e 10.372 seggi e oggi in Israele è stata dichiarata giornata festiva. Le operazioni si svolgeranno sotto strette misure di sicurezza: saranno dispiegate migliaia di agenti di polizia nazionale e di frontiera.
SI DEVONO SCEGLIERE I 120 DEPUTATI DELLA KNESSET. In totale una trentina di formazioni si contendono i 120 seggi della Knesset, questo il nome del Parlamento israeliano monocamerale, e la soglia di sbarramento è del 3,25%. Negli ultimi 10 anni l’affluenza al voto è calata al di sotto del 70%: nelle ultime elezioni per esempio, quelle del 2013, la partecipazione al voto fu del 67,8%.
TESTA A TESTA NETANYAHU-LIVNI. Stando agli ultimi sondaggi, alla prossima legislatura accederanno fra 10 e 11 formazioni politiche. Le ultime rilevazioni avevano inoltre registrato un sorpasso della coalizione di centro-sinistra Unione sionista di Isaac Herzog e Tzipi Livni, che stando al sondaggio otterrebbe 24 seggi contro i 20 o 21 del Likud di Netanyahu. Se venissero confermati i pronostici, tuttavia, sarebbe in ogni caso Netanyahu ad avere più possibilità di guidare il prossimo governo israeliano dal momento che sarà necessario formare una coalizione. Nel caso in cui Netanyahu diventasse premier, per lui sarebbe il quarto mandato della sua carriera politica e il terzo consecutivo.
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