Dalla nostra inviata a Tunisi Chiara Battaglia
Tunisi (Tunisia), 29 mar. (LaPresse) – La Tunisia marcia contro il terrorismo, a 11 giorni dall’attacco al museo del Bardo. Al corteo, che si è concluso proprio davanti al museo in cui sono state uccise 22 persone, oltre a semplici cittadini hanno preso parte autorità e capi di Stato e di governo provenienti da varie parti del mondo. Secondo fonti di polizia sono scese in strada 70mila persone. Al museo, a poche centinaiai di metri dal Parlamento, è stata svelata la stele che commemora le vittime. Renzi ha promesso: “Gli italiani e gli europei sono qui per dire che la Tunisia non è sola nella sfida al terrorismo. Vinceremo la sfida contro il terrorismo e gli estremisti”.
LA MARCIA POPOLARE, IL CORTEO DELLE AUTORITÀ E LA STELE COMMEMORATIVA. La manifestazione dei cittadini è partita in leggero anticipo rispetto al previsto, le 11 ora locale (le 12 in Italia) da Bab Saadoun; è arrivata all’altezza del Parlamento da dove è poi partita la marcia le autorità nazionali e internazionali, con arrivo al museo del Bardo, a poche centinaia di metri di distanza. Il disvelamento della stele che commemora le vittime dell’attentato del 18 marzo è stata salutata da squilli di tromba e seguita da alcuni istanti di silenzio. Renzi ha assistito in prima fila alla presentazione. La stele si trova davanti all’ingresso del museo, riporta il nome delle vittime con le nazionalità ed è circondata dalla bandiera tunisina. Renzi e altri leader mondiali hanno desposto una corona di fiori.
I PARTECIPANTI, DA RENZI A HOLLANDE. Per la Tunisia ci sono il presidente Beji Caid Essebsi e il premier Habib Essid; inoltre ha suscitato polemiche l’annuncio della partecipazione da parte del partito Ennahda, oggi al governo con Nidaa Tounes, accusato da alcuni di avere avuto legami con l’estremismo islamico. Presenti molti leader internazionali: per la Francia il presidente François Hollande e il premier Manuel Valls, per l’Italia appunto Renzi e Boldrini con la Commissione esteri della Camera, e poi ancora il presidente della Polonia Bronislaw Komorowski, il presidente palestinese Mahmoud Abbas e i ministri degli Esteri di Germania e Spagna, rispettivamente Frank Walter Steinmeier e José Garcia Margallo. E ancora il premier algerino Abdelmalek Sellal e, secondo la stampa locale, l’Alta rappresentante per la politica estera dell’Ue Federica Mogherini. In rappresentanza dell’Italia, oltre a Renzi, la presidente della Camera Laura Boldrini e una delegazione della Commissione esteri della Camera presieduta da Fabrizio Cicchitto. Assenza dell’ultimo minuto invece per Piero Fassino, sindaco di Torino, da cui provenivano due dei quattro turisti italiani uccisi al Bardo. Fassino ieri ha avuto un malore a Firenze.
RENZI: NON LASCEREMO IL FUTURO IN MANO AI TERRORISTI. Il premier Renzi ha espresso solidarietà alla Tunisia nella sua lotta contro l’estremismo. La Tunisia “è un Paese che sta tentando di restituire speranza al suo popolo”, ha detto, definendo l’attentato al Bardo “una ferita terribile e drammatica che squarcia anche la storia di alcune famiglie italiane”.
UN CORTEO SULLO STILE DI QUELLO DI PARIGI. La manifestazione era stata annunciata domenica scorsa dal presidente tunisino Essebsi nel corso dell’intervista rilasciata all’interno del Bardo. Essebsi l’aveva presentata come una marcia del popolo tunisino e poco dopo, intervistata dall’agenzia TAP, la ministra del Turismo Salma Loumi aveva fatto sapere che erano stati invitati i principali leader mondiali. Insomma un evento per dire no al terrorismo sullo stile della marcia internazionale che si tenne a Parigi l’11 gennaio dopo gli attacchi cominciati con l’assalto a Charlie Hebdo. “Non la daremo vinta ai terroristi, combatteremo perché gli ideali di libertà si affermino ovunque”, ha aggiunto, perché “l’Italia fa parte di una vasta fetta di umanità che crede nel futuro e non lascerà il futuro in mano agli estremisti”.
MIGLIAIA DI AGENTI IMPEGNATI PER SICUREZZA. Imponente il dispiegamento di forze per garantire la sicurezza della marcia. In una dichiarazione rilasciata ieri sera all’agenzia TAP, il portavoce del ministero dell’Interno Mohamed Ali Aroui ha riferito che “migliaia” di uomini si occuperanno della sicurezza e che alcune unità di riserva e forze speciali saranno pronte a intervenire in caso di necessità. Elicotteri sorvolano l’area del Parlamento, cecchini sono piazzati sui tetti e agenti in divisa e in borghese controllano le strade interne al perimetro di sicurezza. In città per la verità le misure di sicurezza sono imponenti già da alcuni giorni, in coincidenza con il social forum che ha richiamato in città migliaia di persone da tutto il mondo. Il forum si è concluso ieri con una marcia a sostegno della causa palestinese, alla quale secondo fonti di sicurezza citate dai media locali hanno partecipato circa 5mila persone.
BOLDRINI RICEVUTA IERI IN PARLAMENTO. La presidente della Camera Boldrini è a Tunisi già da ieri ed è stata ricevuta in Parlamento, dove ha incontrato alcuni rappresentanti delle autorità tunisine fra cui il presidente del Parlamento Mohamed Ennaceur e il deputato Mohamed Ben Souf. All’incontro era presente anche l’ambasciatore italiano a Tunisi Raimondo de Cardona. Secondo quanto si è appreso da fonti parlamentari tunisine, Boldrini ha porto le condoglianze alle autorità locali a seguito dell’attacco terroristico al museo del Bardo e ha invitato il presidente del Parlamento tunisino a recarsi a Roma, in vista anche della firma di un possibile accordo di scambio fra i Parlamenti dei due Paesi.
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