Ankara (Turchia), 14 apr. (LaPresse/EFE) – “Condanno il Papa e desidero avvertirlo: spero che non commetta di nuovo un errore di questo tipo”. Lo ha detto il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, in reazione al discorso di papa Francesco in cui ha definito “genocidio” l’uccisione degli armeni durante la prima guerra mondiale. Ankara respinge tale definizione. “Quando i politici e i religiosi si fanno carico del lavoro degli storici non dicono delle verità, ma stupidaggini”, ha aggiunto Erdogan, che ha parlato di fronte all’associazione degli esportatori turchi.
L’anno scorso Erdogan aveva espresso le proprie condoglianze al popolo armeno per la tragedia, però aveva sottolineato che la stessa posizione deve essere adottata rispetto a quanto accaduto ai tartari di Crimea, di etnia turca, o ai circassi nel Caucaso. Decine di migliaia di circassi morirono nel XIX secolo a causa dell’avanzata dell’Impero russo e centinaia di migliaia di altri dovettero lasciare le loro case nel Caucaso. “Dissi allora che mentre gli armeni morirono nel nostro Paese, molti ottomani furono uccisi altrove, anche per mano degli armeni”, ha detto Erdogan.
“Sono molto rammaricato per il fatto che il Papa definisca genocidio le sofferenze degli armeni”, ha aggiunto il presidente. “Voglio sottolineare che non permetteremo che i fatti storici vengano estrapolati da un contesto e trasformati in una campagna contro il nostro Paese”, ha aggiunto ancora, suggerendo che “gli storici indaghino sull’argomento” perché sia trovata una soluzione alla disputa. “Noi apriremo i nostri archivi. Gli armeni dovranno aprire i loro e, se necessario, mostrare i loro documenti. Siamo disposti anche ad aprire gli archivi del nostro esercito”, ha concluso Erdogan.