New York (New York, Usa), 20 apr. (LaPresse/EFE) – Il segretario generale delle Nazioni unite, Ban Ki-moon, ha chiesto all’Unione europea di dare una risposta alle ripetute morti di migranti nel Mar Mediterraneo in una dichiarazione diffusa a seguito della nuova strage avvenuta al largo della Libia, dove ieri un’imbarcazione carica di persone si è capovolta lasciando circa 700 dispersi. “Questa tragedia è solo l’ultimo di una serie di incidenti nell’ultima settimana, in cui sono morti altre centinaia di migranti e rifugiati”, ha detto Ban, secondo il quale queste tragedie sono “moniti urgenti della necessità fondamentale di avere una robusta capacità di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo”. Il segretario generale Onu ha inoltre invitato l’Ue e i suoi governi ad “accelerare gli sforzi attuali per rispondere in modo globale alla situazione di coloro che cercano rifugio alle sue frontiere”.

Ban Ki-moon, che ha sottolineato l’impatto che il flusso massiccio di migranti sta avendo sull’Italia, ha affermato che la risposta internazionale deve essere “collettiva” e ha invitato la comunità internazionale a mostrare “solidarietà” e a condividere il carico di questa crisi. La risposta, ha detto, non deve limitarsi a migliorare i soccorsi, ma deve garantire il diritto di asilo al sempre maggiore numero di persone che hanno bisogno di un luogo sicuro. “Con cifre record di persone che fuggono da guerra e persecuzioni c’è più gente che prova ad arrivare in Europa via mare e si stanno perdendo più vite”, ha proseguito Ban Ki-moon, ricordando che se sarà confermato questo ultimo bilancio saranno circa 1.600 le persone morte nel 2015 nel Mediterraneo, che vanno ad aggiungersi agli oltre 3.500 migranti morti tentando la traversata nel 2014. “Questo fa del Mediterraneo la rotta con più morti di quelle usate da richiedenti asilo e migranti”, ha affermato.

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