Washington (Usa), 23 apr. (LaPresse) – “Come presidente e comandante in capo mi assumo tutte le responsabilità di tutte le operazioni antiterrorismo compresa questa”. Così il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, sull’uccisione di due ostaggi di al-Qaeda in un raid Usa a gennaio al confine tra Afghanistan e Pakistan: il cooperante italiano Giovanni Lo Porto e l’americano Warren Weinstein. “Non appena riusciremo a capire le cause della morte degli ostaggi avremo un’idea più chiara”, ha aggiunto.
Obama, che ha detto di avere parlato sia con la moglie di Weinstein che con il premier italiano Matteo Renzi, si è scusato a nome di tutto il Paese. “A nome degli Stati Uniti offro le scuse più sentite alle famiglie”, ha detto. E poi ha proseguito: “A volte si fanno errori mortali, ma una delle cose che rende eccezionali gli Stati Uniti è la nostra volontà di imparare dai nostri errori, sto aspettando una relazione di ciò che è successo per chiarire che lezione dobbiamo imparare, faremo di tutto per non ripetere questi errori ed evitare la perdite di vite innocenti”.
L’inquilino della Casa Bianca ha poi spiegato la decisione di rendere pubbliche le informazioni sull’incidente. “Ho deciso di rendere pubblica l’informazione perché credo che le famiglie meritassero di conoscere la verità” e “gli Stati Uniti sono una democrazia quindi a volte è giusto rivelare” dettagli delle operazioni, ha affermato. Il presidente Usa ha poi ribadito quanto già detto dalla Casa Bianca in un comunicato, cioè che i due ostaggi sono rimasti uccisi quando è stato colpito un compound di al-Qaeda, precisando che le forze Usa non sapevano che all’interno il gruppo terroristico nascondesse Weinstein e Lo Porto. L’operazione è stata “coerente con le lineee guida con cui conduciamo tutte operazioni”, ha precisato Obama.
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