Bruxelles (Belgio), 13 mag. (LaPresse/Reuters) – La Commissione europea ha presentato oggi l’Agenda Ue per l’immigrazione. Il piano prevede di accogliere 20mila migranti in due anni e di distribuirli nei diversi Stati membri. Dal piano si è già tirato fuori il Regno Unito, che è uno dei Paesi più grandi del blocco. L’Ue, sconvolta dalle migliaia di migranti morti nel Mediterraneo nel tentativo di raggiungere l’Europa, sta provando a mettere in piedi una modalità equa di ripartizione dei migranti sul suo territorio, ma questo si scontra con un periodo in cui i partiti anti immigrazione sono in crescita.
Le posizioni già emerse sono le seguenti: Italia, Germania e Austria appoggiano il sistema delle quote; altri Paesi come il Regno Unito e l’Ungheria si oppongono. Inoltre Regno Unito, Danimarca e Irlanda hanno la possibilità di essere esentati perché, in virtù dei protocolli per i quali si è raggiunto l’accordo con il trattato di Lisbona, possono tirarsi indietro per questioni relative ad asilo, immigrazione, visti e confini esterni. Stamattina la ministra della Giustizia britannica Theresa May, in un intervento sul quotidiano The Times ha confermato il no di Londra al sistema. Danimarca e Irlanda invece devono ancora commentare.
La ripartizione delle quote dipende da fattori come le dimensioni e i risultati ecoomici dei diversi Paesi. In base a questi calcoli, della maggior parte dei migranti si farebbe carico la Germania, seguita da Francia, Italia, e Spagna, ammesso che il Regno Unito non cambi posizione. La Svezia, che dopo la Germania ha ricevuto la maggior parte delle richieste di asilo nel 2014, accoglierà il 2,94% dei migranti.
In un report di 18 pagine la Commissione riconosce anche che le sue ambizioni sono al di sotto delle raccomandazioni Onu, che aveva chiesto di accogliere 20mila rifugiati all’anno entro il 2020. In conferenza stampa il primo vice presidente della Commissione Frans Timmermans ha detto che il rimpatrio di alcuni migranti fa ancora parte della politica Ue e che non a tutti i rifugiati sarà garantito l’asilo.
Lunedì è atteso che i ministri degli Esteri europei approvino un piano per una missione navale e aerea nel Mediterraneo, che avrà base in Italia, per sequestrare i barconi degli scafisti. Per un intervento dell’Ue in mare aperto, in acque territoriali libiche e in zone costiere ci sarà bisogno però di una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu.
Fonte Reuters – Traduzione LaPresse
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