Antalya (Turchia), 14 mag. (LaPresse/EFE) – Al via in Turchia il secondo e ultimo giorno di summit dei ministri degli Esteri della Nato. Si tratta di una riunione a 28 e sul tavolo ci sono la crisi ucraina e l’evoluzione del gruppo jihadista dello Stato islamico in Siria, Iraq e Libia.

Ai colloqui di Antalya partecipa oggi anche l’Alta rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri, Federica Mogherini, che ha informato i ministri delle misure che l’Ue intende adottare per combattere le organizzazioni criminali responsabili del fenomeno della migrazione irregolare, che operano soprattutto dalla Libia. Mogherini ha da poco chiesto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite il mandato affinché l’Ue possa attuare delle misure contro il traffico dei migranti, fra cui la possibilità di prendere e distruggere le imbarcazioni usate per le traversate nel Mediterraneo.

La Nato non ha ricevuto alcun tipo di richiesta a partecipare a questo tipo di operazioni, ha affermato il segretario generale dell’Alleanza, Jens Stoltenberg. Tuttavia il ministro degli Esteri spagnolo, Ignacio Ybanez, ha dichiarato che la Nato deve “essere pronta” a “cooperare” nel caso in cui venisse richiesto.

Sul tavolo anche la definizione dell’appoggio istituzionale a Paesi partner dell’Alleanza per il rafforzamento delle loro capacità di difesa. In questo contesto, le discussioni ruotano intorno a due distinti piani di sostegno per Georgia e Giordania e al proseguimento di ciò che è stato deciso per Iraq e Moldavia. Ieri, nel primo giorno di colloqui, i ministri hanno deciso di prolungare la presenza del contingente Nato in Afghanistan anche oltre il 2016 e hanno manifestato la loro preoccupazione per le continue “violazioni del cessate il fuoco” in Ucraina orientale da parte dei “separatisti filorussi”.

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