Londra (Regno Unito), 17 mag. (LaPresse/PA) – Lo Stato islamico sta sfruttando la crisi dei rifugiati nel Mediterraneo per portare in Europa combattenti e il gruppo terrorista lavora con le gang del traffico di esseri umani per finanziare le sue attività tassando gli scafisti. È quanto afferma un consulente del servizio di intelligence del governo libico, Abdul Basit Haroun, intervistato su Bbc 5 live Investigates. Haroun racconta di avere parlato con i proprietari di barche che lavorano in zone controllate dall’Isis, che gli hanno detto che il gruppo prende il 50% dei loro guadagni. “Lo Stato islamico quello che fa non è di controllare le barche. Loro danno il permesso a che il proprietario della barca possa usare il luogo sotto il loro controllo e si fanno dare il 50% qualsiasi cosa loro facciano”, ha detto, aggiungendo che i militanti dell’Isis “usano le barche per le loro persone che vogliono mandare in Europa, dal momento che la polizia europea non sa chi sia dell’Isis e chi sia un rifugiato normale o meno”. Alla domanda perché l’Isis faccia così, Abdul Basit Haroun ha risposto: “Penso che facciano qualcosa per pianificare per il futuro, non per oggi o domani”.

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