Atene (Grecia), 23 mag. (LaPresse/EFE) – Il governo di Atene vuole una soluzione valida per la Grecia, non solo un accordo che risolva i problemi del Paese a breve termine, quindi non accetterà “condizioni umilianti”. Lo ha dichiarato il primo ministro greco, Alexis Tsipras, parlando ai membri del suo partito Syriza. “Non accetteremo condizioni umilianti in questi negoziati”, ha detto, ribadendo che nei colloqui con i creditori (Bce, Fmi, Commissione Ue) il suo governo “non cederà a richieste poco ragionevoli in materia di Iva, lavoro o altri temi”.
Le linee rosse del governo (no ai tagli dei salari, alla liberalizzazione totale del mercato del lavoro, alla riforma dell’Iva) sono i temi su cui c’è maggior disaccordo con i creditori. “Tutto il mondo sa che si promuove il soffocamento economico per revocare la decisione del 20 febbraio. Rispettiamo la decisione firmata e speriamo lo stesso per tutte le istituzioni e rappresentanti”, ha proseguito. Il 20 febbraio scorso i partner dell’eurozona hanno concesso quattro mesi di estensione del piano di salvataggio, sino ala fine di giugno, per consentire le riforme.
Tsipras ha sottolineato che “nonostante la pressione e il bombardamento dei media, la maggior parte della popolazione appoggia il governo” perché sa che “il cammino è difficile”. E ha aggiunto che “è la prima volta” che un governo greco negozia per conto degli “interessi” del Paese. “Per la prima volta nei negoziati ci sono due parti, non una, come è stato per tanti anni”, ha detto alludendo all’approccio della troika con il conservatore Antonis Samaras.