Londra (Regno Unito), 1 giu. (LaPresse/PA) – Grandi tensioni nel britannico sulla prospettiva di far uscire Londra dalla Convenzione europea per i diritti umani (Cedu): i ministri di Giustizia e Interni sono a favore, il premier David Cameron no. Secondo ricostruzioni di stampa, “l’unica soluzione” per i responsabili dei due ministeri è sganciare i tribunali del Regno Unito dal sistema di Strasburgo, mentre il primo ministro esclude di percorrere questa strada.
Oggi il quotidiano britannico The Telegraph ha citato una fonte del governo conservatore secondo cui “l’uscita (della Gran Bretagna dal sistema Cedu, ndr) non avverrà”. L’indiscrezione rivela profonde divisioni, a pochi giorni dalla rielezione, tra il premier Cameron e due tra i suoi ministri più importanti: Michael Gove, segretario alla Giustizia, e Theresa May, ministra dell’Interno. La settimana scorsa la regina Elisabetta, illustrando il programma del governo conservatore, aveva chiarito che per almeno un altro anno non ci saranno cambiamenti dell’attuale Human Rights Act, che lega Londra alla Cedu.
Il parlamentare conservatore Philip Davies si è detto “molto deluso” dalla possibilità che il Regno Unito resti nel sistema giuridico della Cedu, che a suo parere sarebbe “pieno di pseudo-giudici, la maggior parte dei quali nominati a livello politico”. Secondo il conservatore eletto a Shipley, “la convenzione è diventata il lascia-passare per gli immigrati illegali che vogliono evitare le deportazioni”.
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