Berlino (Germania), 3 giu. (LaPresse/EFE) – Concitata conferenza stampa a Berlino con la cancelliera Angela Merkel e il presidente egiziano Abdelfatah al Sisi, il quale ha difeso l’utilizzo della pena di morte nel suo Paese. “Abbiamo una prospettiva diversa rispetto a voi in merito alla pena di morte. È inserita nella nostra legislazione ed è parte del nostro ordine costituzionale”, ha affermato il presidente egiziano rispondendo a una domanda. Al Sisi oggi è in visita ufficiale nella capitale tedesca. La stampa ufficiale ha risposto con applausi, ma dalla platea sono arrivate anche molte critiche e grida come “assassino“. Interrogato sul caso di Mohammed Morsi, il suo predecessore condannato alla pena capitale, il presidente egiziano ha ricordato che si tratta di una sentenza “di prima istanza” e che quindi non è ancora definitiva.
Da parte sua Angela Merkel ha sottolineato che “in nessuna circostanza” la Germania ammette la pena di morte, anche se si tratta di ragioni di “sicurezza nazionale”. La cancelliera ha quindi garantito che la posizione di Berlino in questo senso è “inamovibile”. Merkel ha difeso la necessità di tenere aperto il dialogo con l’Egitto, visto l’alto valore strategico del Paese in una regione “convulsa” e il ruolo che può giocare nella ricerca di soluzioni al conflitto in Medioriente e nella lotta contro il terrorismo jihadista. La visita di al-Sisi è stata accompagnata da polemiche. Il presidente egiziano è stato ricevuto dall’omologo Joachim Gauck, mentre il presidente del Parlamento, Norbert Lammert, seconda autorità del Paese, ha cancellato il faccia a faccia a causa della violazione dei diritti umani in Egitto. Davanti alla cancelliera, inoltre, si sono piazzati gruppi di manifestanti che hanno denunciato l’oppressione sui media nel Paese nordafricano e la persecuzione degli oppositori.
Alla conferenza stampa si sono vissuti anche momenti di tensione, quando una donna con il velo islamico, di origine egiziana ma di nazionalità tedesca, accreditata come giornalista, ha attaccato al-Sisi al grido di “assassino”, dopo aver provato invano a prendere la parola per fare una domanda. Membri della delegazione egiziana hanno risposto con forza, gridando “viva Egitto”, mentre i servizi di sicurezza di Merkel provavano a raffreddare il clima.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata