FOCUS – Egitto, i casi giudiziari di Mubarak per la morte manifestanti

Il Cairo (Egitto), 4 giu. (LaPresse) – L’Alta corte egiziana ha deciso che ci sarà un nuovo processo nei confronti dell’ex presidente Hosni Mubarak per la morte di oltre 200 manifestanti nel corso delle proteste del 2011. Nel 2012 l’ex raìs, oggi 86 anni, era stato riconosciuto colpevole e condannato all’ergastolo, ma la sentenza fu ribaltata in appello e fu ordinato un nuovo processo, conclusosi a novembre con l’assoluzione. Mubarak era a processo con i suoi due figli Alaa e Gamal, il capo della sicurezza e sei collaboratori, a loro volta tutti assolti.

Nei 18 giorni di rivolta del 2011, che si conclusero con le dimissioni di Mubarak che cedette il potere all’esercito, furono uccisi in tutto circa 900 manifestanti. Il processo, tuttavia, riguardava soltanto l’uccisione di 239 dimostranti. In occasione dell’assoluzione, il giudice che presiedeva il processo, Mahmoud al-Rashidi, chiarì che la caduta delle accuse di omicidio non assolve Mubarak dalla corruzione e dalla debolezza dell’ultimo periodo dei suoi 29 anni al potere. Al-Rashidi ha inoltre sostenuto che gli obiettivi della rivolta del 2011 erano legittimi.