Bruxelles (Belgio), 15 giu. (LaPresse/EFE) – La Commissione europea fa sapere di non essere al corrente dell’esistenza di un Piano B delle autorità italiane per affrontare il problema dell’immigrazione, nel caso che i Paesi dell’Ue non accettino la redistribuzione dei richiedenti asilo. “Non siamo al corrente di un Piano B. Alcuni dicono che le nostre proposte non sono sufficienti, altri che vanno troppo in là. Nell’Ue pensiamo di aver raggiunto un buon equilibrio“, ha affermato la portavoce Natasha Bertaud, nella conferenza stampa quotidiana.
Bertaud ha aggiunto che l’Unione europea spera di ricevere domani “l’appoggio politico” dei ministri dell’Interno europei, nella riunione a Lussemburgo sull’agenda immigrazione, in cui saranno discussi anche redistribuzione e accoglienza dei migranti. Sulla reticenza di alcuni Paesi ad accettare un sistema obbligatorio di suddivisione, la portavoce ha detto che non si tratta di quote ma di un sistema di “ricollocazione”. Ha aggiunto che dopo aver visto come ha funzionato in passato il sistema volontario, ora la Commissione vorrebbe “che fosse obbligatorio”.
Bertaud ha precisato che nella riunione sarà discusso anche dei controlli alle frontiere italiane e degli approcci di Francia, Austria e Svizzera. “Tutti gli Stati membri devono rispettare l’accordo delle frontiere di Schengen e il sistema comune di asilo europeo”, ha puntualizzato. Il commissario all’Immigrazione Dimitris Avramopoulos prenderà parte alla riunione dei ministri degli Interni.