Ankara (Turchia), 23 giu. (LaPresse/EFE) – Il nuovo Parlamento turco apre oggi i lavori dopo le elezioni del 7 giugno scorso. Si tratta del Parlamento con più donne e più figure emerse dalle minoranze etniche e religiose della storia del Paese. Sui 550 deputati, 98 sono donne, 20 in più rispetto alla composizione precedente. Non erano mai state così numerose prima d’ora. Per la prima volta in 55 anni, inoltre, sono presenti anche rappresentanti di alcune minoranze: tre armeni, uno yazida e un gitano.

In tutto sono quattro i partiti che sono riusciti a superare la soglia di sbarramento ed entrare in Parlamento. L’Akp del presidente Recep Tayyip Erdogan, che conta 258 seggi, il socialdemocratico Chp, con 132 deputati, il partito nazionalista di destra Mhp e il partito di sinistra filocurdo Hdp, entrambi con 80 seggi. Tra i membri del nuovo Parlamento anche Dilek Ocalan, nipote di Abdullah Ocalan, storico leader della guerriglia curda, del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), attualmente in carcere dove sta scontando l’ergastolo.

Una volta che sarà eletto il presidente del Parlamento, il capo di Stato, Erdogan, incaricherà il primo ministro in funzione, Ahmet Davutoglu, di formare un governo come leader dell’Akp, la formazione politica che ha raccolto più voti. Ieri Davutoglu ha annunciato di essere disponibile a qualsiasi patto. Ma se non si riuscirà a raggiungere un accordo toccherà al capo del Chp, Kemal Kiliçdaroglu, provare a formare un esecutivo. Se passeranno 45 giorni senza esiti positivi, Erdogan dovrà convocare nuove elezioni, come prevede la Costituzione.

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