Roma, 25 giu. (LaPresse) – “C’è stato un attacco dell’Isis questa mattina presto a Kobane. Quattro autobombe sono esplose nella città questa notte presto e i militanti hanno sparato a tutti quelli che hanno trovato. I morti civili sono più di venti, molti i feriti e diversi gli ostaggi civili. Sia in città sia nei villaggi molte famiglie sono state eliminate per intero”.
Lo ha spiegato la comandante delle unità di difesa curde YPJ Nasrin Abdallah nella sala conferenze della Camera in merito all’attacco terroristico avvenuto a Kobane. “Sono più di 100 i membri dell’Isis in città, alcuni si sono fatti esplodere come kamikaze, altri indossano giubbotti esplosivi e usano i civili come scudi umano per non essere attaccati”, ha aggiunto.”Le nostre forze di difesa hanno circondato questi gruppi – ha aggiunto Abdallah -. Sono stati circondati quasi tutti ma c’è un conflitto molto forte. Non vogliamo bombardamenti all’interno della città. Stiamo cercando di salvare la città con la minima perdita di vittime civili”.
Turchia: assalitori non provengono dal nostro Paese. Sono “false” le notizie in base alle quali i militanti del gruppo Stato islamico che hanno attaccato Kobane, in Siria, sono entrati nel Paese dalla Turchia. E’ quanto affermato dall’ufficio del governatore della provincia turca di Sanliurfa, che ha così negato quanto riportato dalla tv di Stato siriana. In un comunicato, il governo locale ha specificato che i jihadisti sono partiti dalla città siriana di Jarablus.
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