Bujumbura (Burundi), 29 giu. (LaPresse/Reuters) – Urne aperte in Burundi per le elezioni parlamentari, boicottate dall’opposizione a causa della decisione del presidente Pierre Nkurunziza di correre per un terzo mandato nonostante la Costituzione, secondo l’interpretazione dei critici, lo impedisca. I seggi sono stati aperti dopo una notte in cui sono state udite esplosioni e colpi d’arma da fuoco e dopo settimane di proteste contro il presidente. Sono state almeno due le esplosioni udite nella notte a Bujumbura, la capitale del Paese ed epicentro delle proteste contro il presidente, in cui si sono verificati scontri con la polizia.

Un testimone ha inoltre parlato di un’altra esplosione avvenuta stamani nel quartiere di Musaga nella capitale. Ieri l’Unione africana ha annunciato che non invierà osservatori a seguire le elezioni, poiché ritiene che il voto non sia libero né equo. Gli Stati Uniti e i Paesi dell’Unione europea hanno invece deciso di bloccare l’invio di alcuni aiuti e minacciato di emettere sanzioni nei confronti dei responsabili delle violenze. Il governo ha deciso di andare avanti con i suoi piani per le elezioni parlamentari di oggi e con il voto presidenziale fissato per il 15 luglio, nonostante le critiche internazionali nell’ambito della peggiore crisi politica nel Paese dalla fine della guerra civile nel 2005. Oltre 125mila persone, circa l’1% della popolazione, hanno lasciato il Paese a causa delle tensioni, facendo crescere i timori in una regione storicamente turbolenta per i conflitti etnici.

Fonte Reuters – Traduzione LaPresse

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