Atene (Grecia), 2 lug. (LaPresse/EFE) – Ancora in bilico la situazione greca: ora i fari sono puntati sul referendum che domenica chiederà ai cittadini ellenici se accettare o meno le proposte europee sull’accordo. E proprio dai risultati della consultazioni si potrebbero aprire diversi scenari. Ieri Tsipras ha invitato i cittadini a votare no. Oggi, il ministro greco Varoufakis, sottolinea l’importanza del risultato: “Potremmo dare le dimissioni, ma lo faremmo in uno spirito di collaborazione con chi prenderebbe il nostro posto”. Così il ministro delle Finanze greco si è espresso sulla possibilità che il governo si dimetta in caso di una vittoria del ‘sì’ nel referendum di domenica, come riporta il sito di ‘Le Figaro’.

Fmi: Servono altri 80 miliardi. La Grecia ha bisogno di ulteriori 50 miliardi di euro in finanziamenti agevolati al 2018 per garantire la sostenibilità del suo debito pubblico. Lo afferma il Fmi in un rapporto. A pesare serebbero gli slittamenti dell’accordo sulle riforme con i creditori internazionali e una mancata implementazione delle riforme strutturali. Secondo il Fondo 36 miliardi di euro dovrebbero essere garantiti dai partner europei.

Tsipras: restiamo uniti. I cittadini greci rispettino il processo democratico e preservino l’unità nazionale dopo il referendum sulle proposte dei creditori internazionali di domenica. È l’esortazione del premier, Alexis Tsipras, che ha parlato ai cai delle forze armate dopo una riunione con il ministro della Difesa, Panos Kamenos, leader del partito dei Greci Indipendenti che sostiene il governo. “Il giorno dopo – ha detto Tsipras – tutti saremo uno nel tentativo di far uscire il paese dalla crisi. E certamente nel superare e preservare la dignità e la sovranità”.

Ue: Greci scelgano il loro futuro. “Non ci saranno ulteriori colloqui prima del referendum, aspettiamo il risultato e ne prenderemo atto, ora è il momento che i greci decidano il loro futuro”. Lo ha detto Margaritis Schinas, portavoce del presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, che, leggendo un messaggio dello stesso Juncker, ha aggiungo che il presidente “ha la gente greca in cima ai suoi pensieri e sostiene pienamente la determinazione nel voler restare parte dell’Europa e dell’eurozona”.

Sapin: se vince no c’è rischio Grexit. Nel caso al referendum di domenica in Grecia vinca il no “entreremo veramente in una zona sconosciuta”, che “potrebbe portare all’uscita della Grecia dall’euro. Lo ha dichiarato il ministro delle Finanze francese, Michel Sapin, in una intervista alla televisione iTele. I greci, ha affermato, “devono sapere che le conseguenze del sì non sono le stesse del no”. Ha aggiunto che se l’esito della consultazione sarà invece il sì, “da lunedì torneremo a lavorare per cercare un nuovo accordo con la Grecia”. Ieri il premier greco Alexis Tsipras nel suo discorso alla nazione ha chiesto ai greci di votare contro il piano di riforme richiesto dai creditori internazionali, nel referendum in programma domenica.

“Non si può arrivare a un accordo con qualcuno che dice no”, ha detto ancora il ministro, aggiungendo che la Francia “ha con la Grecia una capacità di dialogo che la Germania non ha”. Tuttavia, ha sottolineato, “c’è un momento in cui ci uniamo, in cui discutiamo, perché l’Europa non funziona se alla fine Francia e Germania non sono unite“. Sapin ha difeso le posizioni di Parigi nella crisi greca, insistendo sul fatto che è “totalmente impegnata per evitare alla Grecia una catastrofe, che sarebbe una difficoltà per l’Europa”. Ha anche ripetuto che per la Francia “non ci sono rischi di bufera finanziaria”.

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