Atene (Grecia), 3 lug. (LaPresse) – “Il momento della responsabilità della democrazia è arrivato. È meglio stare calmi e aspettare che il popolo prenda nelle sue mani il suo futuro. Andiamo a votare tranquilli”. Parole che arrivano dal premier greco Alexis Tsipras, proprio mentre la Grecia sembra più che mai essere divisa nettamente sul referendum di domenica, in cui respingere o accettare le proposte dei creditori internazionali. Secondo un sondaggio commissionato da Bloomberg, il 43% dei greci ha intenzione di votare no, mentre il 42,5% pensa di scegliere il sì. La rilevazione è stata condotta su 1.042 persone da University of Macedonia Research Institute of Applied Social and Economic Studies, con un margine di errore del 3%.

Il sostegno al no è calato dallo scorso sabato, quando era al 52%, mentre quello al sì è cresciuto dal 26,5% precedente. Il sondaggio mostra anche che l’81% dei greci ritiene che restare nell’euro dia al Paese le migliori prospettive per il futuro, cifra anch’essa in aumento da sabato scorso.

L’unica possibilità per la Grecia “è un taglio del 30%” del debito e un periodo di grazia “di 20 anni”. Lo ha dichiarato il primo ministro greco Alexis Tsipras, nel suo discorso al Paese. Lo ha affermato facendo riferimento al rapporto diffuso dal Fondo monetario internazionale, che ha detto giustifica le decisioni del governo greco.

Intanto, mentre il problema dei negozianti greci sembra essere la vita quotidiana a causa della chiusura delle banche e dei limiti imposti ai prelevamenti, dell’associazione bancaria ellenica, Louka Katseli affera: “La liquidità è assicurata fino a lunedì, poi dipenderà dalle decisioni della Bce. Il cuscinetto di liquidità di cui disponiamo è pari a circa un miliardo”.

Esercizi commerciali in difficoltà. Il vero problema è in realtà il tetto giornaliero di 60 euro imposto sui ritiri agli sportelli automatici ha causato una penuria di monete e banconote diverse dai 20 euro. Mentre agli stessi sportelli la cifra massima disponibile è spesso ridotta a 50 euro, perché le banche non hanno più scorte di biglietti da 20 euro. “Abbiamo decisamente un problema con la moneta. Tutti arrivano con i biglietti da 20 euro ritirati dalle banche”, racconta Eleni Katsamaki, che gestisce un banco di frutta e verdura nel sobborgo Piraeus di Atene.

Dombrovskis: Domanda referendum non è giuridicamente corretta. Un referendum dove la domanda non è corretta spiega il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis ,in una intervista al giornale tedesco Die Welt “La domanda del referendum non è concreta né giuridicamente corretta. Le proposte di Commissione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale che saranno votate si basano su un programma di credito ormai scaduto”.

Varoufakis: Anche se vincerà no, accordo è più o meno fatto. Intanto il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, in una intervista alla testata irlandese Rte a proposito del referendum in programma domenica ha dichiarato: “Sia che vinca il sì, sia che vinca il no, un accordo è in vista. Se diranno sì, il governo greco semplicemente firmerà la linea punteggiata sotto le proposte delle istituzioni del 25 giugno. Se sarà un no, vi assicuro che in questa settimana di stallo abbiamo avuto alcune proposte molto interessanti in via confidenziale dalle autorità europee, e un accordo è più o meno fatto”. Il ministro ha anche spiegato che questa settimana il suo governo ha tenuto discussioni private con la Commissione europea e la Bce. Ha aggiunto anche che se vincerà il no l’accordo sarà migliore, insistendo tuttavia che in entrambi i casi il referendum porterà a una intesa.

Contro corrente invece il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, in una intervista alla rivista tedesca Handelsblatt, in cui ha accusato il primo ministro di manipolare i cittadini e di cercare sempre di far ricadere sui creditori internazionali il fallimento nei negoziati. “In realtà, non c’è alcuna base per negoziare. Tsipras è imprevedibile e manipola la gente in Grecia, la questione ha tratti quasi demagogici”, ha affermato Schulz. “L’offerta che l’eurozona ha fatto alla Grecia è molto generosa. Molti ministri delle Finanze credono che le concessioni siano andate troppo lontano”, ha aggiunto.

Schaeuble: Nuovo negoziato richiederà tempo. E su un nuovo negoziato parla Schaeuble, ministro delle Finanze tedesco: “La proposta su cui il governo ha chiesto il voto non è più sul tavolo. Dobbiamo aspettare di vedere come Atene gestirà i risultati (del referendum, ndr) e quali conseguenze questo comporterà. Poi i greci potranno avanzare una richiesta per riprendere le trattative”. Lo ha dichiarato in un’intervista alla Bild il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble. “Ci vorrà del tempo”, ha aggiunto Schaeuble, sottolineando che la richiesta arriverebbe in un contesto diverso e “in condizioni economiche difficili”.

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