Atene (Grecia), 5 lug. (LaPresse/Reuters) – Urne chiuse alle 19 (18 ore italiane) in Grecia nel giorno del referendum e primi exit poll che parlano di testa a testa in quella che è stata definita una scelta importante per i cittadini ellenici che hanno iniziato a votare questa mattina alle 7 locali (le 6 in Italia) per esprimere la loro volontà di accettare o respingere le misure proposte dai creditori internazionali.
No AVANTI -. Il ‘no’ sarebbe in vantaggio, con un margine ristretto, nsecondo tre degli sondaggi d’opinione diffusi subito dopo la chiusura delle urne. Si tratta di sondaggi di Gpo, Metron Analysis e MRB condotti nel corso dell’ultima settimana, dunque prima del voto, e non di exit poll.
Il referendum, indetto dal primo ministro Alexis Tsipras,che ha parlato di “Festa della Democrazia” potrebbe però non produrre un risultato significativo tanto che prima della chiusura delle urne Tsipras ha parlato di una “umiliazione” ad Atene se accetterà i termini richiesti, investitori e decisori europei ritengono che un no potrebbe portare la Grecia fuori dall’euro. Le urne chiuderanno alle 19 locali, le 18 italiane.
TSIPRAS E SAMARAS ALLE URNE-E proprio il premier greco Alexis Tsipras, in camicia bianca, si è recato al seggio di Atene. “Da domani si apre un cammino per tutto il popolo greco, di ritorno ai principi fondamentali della democrazia e della solidarietà in Europa, a una Europa di dignità”. ha dichiarato. “La democrazia vincerà sulla paura”, ha aggiunto.
Come lui anche il leader di Nuova Democrazia ed ex premier greco Antonis Samaras ha votato questa mattina a Pylos, nel sudovest del Paese, circa mezz’ora dopo l’apertura delle urne nel referendum. “Oggi i greci decidono il destino del loro Paese. Noi votiamo sì per la Grecia, sì per l’Europa”, ha detto.
Alle urne anche il presidente greco Prokopis Pavlopoulos che ha anche invitato i cittadini a restare uniti indipendentemente dall’esito del voto. “Questo giorno appartiene solo al cittadino. Lui è chiamato a decidere, in base alla sua coscienza ed esclusivamente guidato dai migliori interessi nazionali, sul futuro del nostro Paese e del nostro popolo”, ha detto.
MERKEL: TSIPRAS FA SCHIANTARE PAESE CONTRO MURO. Non si è lasciata attendere la replica di Angela Merkel alle parole di Tsipras. La Cancelliera ha definito la politica di Alexis Tsipras “dura e ideologica”. Ma soprattutto ha affermato che il premier greco sta lasciando che il suo Paese “si schianti contro un muro, tenendo gli occhi aperti”. A riferirlo è il giornale tedesco Der Spiegel, che dice di avere ricevuto conferma di queste dichiarazioni di Merkel da diversi partecipanti all’incontro. Merkel semplicemente non può immaginare come un capo del governo possa giocare alla roulette con un intero Paese, prosegue il giornale.
RENZI: TAVOLO PER DIALOGARE-. Intanto il premier Italiano Matteo Renzi propone già da domani di sedersi tutti ad un tavolo per dialogare. “Da domani tutti di nuovo attorno a un tavolo. Si torni a parlare di crescita. Quando terminerà la discussione greca ci occuperemo di crescita e investimenti. Che servono a salvare l’Ue, non l’Italia”, ha aggiunto.
PERCHE’ SCEGLIERE SI O NO -.”Ho votato no, e non il sì che i partner europei insistevano io scegliessi. Sono senza lavoro da quasi quattro anni e mi ero detta di pazientare, ma ne ho abbastanza di privazioni e disoccupazione”, spiega Eleni Deligainni, che ha votato ad Atene. Molti greci sono arrabbiati e stanchi per cinque anni di austerità, conclusi con l’ultima settimana di chiusura delle banche e controllo dei capitali. Simbolo delle difficoltà e della disperazione sono diventati i pensionati in fila fuori dalle banche per ritirare la quota concessa delle loro pensioni.
IN FILA AL BANCOMAT PER POCHI EURO -. Attesa spesso conclusa a mani vuote e in lacrime. “La chiamereste dignità, stare in fila a un bancomat per pochi euro?”, ha commentato Yannis Kontis, 76 anni, dopo aver votato nel quartiere Pangrati di Atene. “Ho votato sì così potremo restare in Europa”, ha aggiunto. Mentre le banche sono state chiuse, agli sportelli automatici è stato permesso di prelevare una cifra massima di 60 euro al giorno. I greci che propendono per il sì concordano sul fatto che ad Atene siamo imposte condizioni dure, ma che l’alternativa sarebbe peggiore con il collasso delle banche e il ritorno alla dracma.
Chi spinge per il no agli aumenti delle tasse e ai tagli alle pensioni ritiene invece che Atene non possa permettersi altra austerità, concordando con il premier Alexis Tsipras sul fatto che l’Europa stia ricattando Atene. “Lo scenario peggiore sull’esito del referendum sarebbe 51%-49%, in qualsiasi senso. E le possibilità che accada non sono poche”, ha commentato un funzionario di alto rango della Germania.
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