Atene (Grecia), 5 lug. (LaPresse/Reuters) – Chiara vittoria del ‘no’ nel referendum di oggi in Grecia. Con oltre il 54% dello scrutinio effettuato, il ‘no’ si attesta al 61,31% mentre il ‘sì’ al 38,69%. Si tratta dei dati forniti dal ministero dell’Interno greco.
Una lunga mattinata quella greca iniziata questa mattina alle 7 locali (le 6 in Italia) per esprimere la volontà dei greci di accettare o respingere le misure proposte dai creditori internazionali per evitare il default della Grecia.
MIGLIAIA IN PIAZZA SYNTAGMA, FESTA PER IL NO – Sono migliaia le persone raccolte a piazza Syntagma, nel centro di Atene e davanti al Parlamento, per festeggiare la vittoria del ‘no’, ‘oxi’ in greco, nel referendum di oggi, in cui i cittadini hanno scelto di respingere la proposta di accordo dei creditori internazionali. Nella stessa piazza due giorni fa i sostenitori di Syriza si erano raccolti per l’ultimo comizio del premier Alexis Tsipras prima del voto, in cui lui aveva lanciato il suo ultimo appello a votare ‘no’. I venditori ambulanti hanno allestito bancarelle per vendere bandiere greche e cibo.
VAROUFAKIS: NO CORAGGIOSO, DA DOMANI MANO TESA “Da domani, con questo coraggioso ‘no’ che popolo ci ha dato, non tenendo conto della paura e dello stato di terrore che è stato creato, tenderemo una mano per collaborare con i nostri compagni e chiameremo ognuno di loro a cercare di trovare un luogo comune”, ha detto il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, commentando l’esito del referendum in Grecia, dove la vittoria del ‘no’ sembra scontata nonostante non siano ancora arrivati i risultati definitivi. “In questi cinque mesi i creditori hanno rifiutato ogni proposta, volevano umiliarci su due fronti, cioè quello del debito non sostenibile e del default, volevano colpirci per la nostra resistenza rispetto alle loro richieste inaccettabili, questo era obiettivo dell’ultimatum che ci hanno mandato il 21 giugno e il popolo greco lo ha rimandato indietro”, ha affermato Varoufakis.
“Il ‘no’ di oggi è un grande ‘sì’ alla democrazia, un ‘no’ all’Eurozona intesa come bunker blindato ma ‘sì’ a un’Europa di benessere e speranze future per tutti”, ha aggiunto Varoufakis
.“Penso che questa sia una guida per il governo”, ha affermato il portavoce di Syriza in Parlamento, Nikos Filis. Non solo. La Banca centrale greca chiederà oggi stesso alla Bce di innalzare l’ammontare della liquidità di emergenza Ela alle banche greche. “Non c’è ragione per non aumentare la liquidità” ha detto il portavoce del governo greco, Gabriel Sakellaridis, alla tv greca ANT1.
Smentita dal coordinatore greco dei negoziati con i creditori internazionaliEuclid Tsakalotos, invece l’ipotesi, ventilata nei giorni scorsi, che il governo greco stesse valutando di stampare una “valuta parallela”.
MERKEL VOLA DA HOLLANDE -. A valutare le conseguenze del referendum anche la cancelliera tedesca Angela Merkel che domani si recherà a Parigi per incontrare il presidente francese Hollande.
MATTARELLA: ATENE PARTE EUROPA, ORA SOLIDARIETA’ UE– “La Grecia fa parte dell’Europa e, nei confronti del suo popolo, non deve venir meno la solidarietà degli altri popoli dell’Unione. Questi saranno certamente, nei prossimi giorni, i principi ispiratori dell’azione dell’Italia e mi auguro anche dei rappresentanti del popolo greco, degli altri partners europei e delle Istituzioni dell’Unione”. Così in una nota il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dopo il referendum in Grecia. “I cittadini greci hanno preso oggi, con il referendum, una decisione della quale occorre, in primo luogo, prendere atto con rispetto. Una decisione, tuttavia, che proietta, oltre ad Atene, la stessa Unione Europea verso scenari inediti, che richiederanno a tutti, sin d’ora, senso di responsabilità, lungimiranza e visione strategica. Quella stessa visione cha ha condotto diciannnove Paesi all’adozione di una moneta comune, con la cessione di sovranità liberamente e consapevolmente scelta da parte di ciascuno stato aderente, sapendo che ogni modifica delle sue regole passa attraverso una discussione collegiale tra pari”, ha aggiunto l’inquilino del Quirinale.
FONTI MEF: ORA AIUTI NON SOLO FINANZIARI, EUROZONA FARA’ FRONTE SPECULAZIONE – “A prescindere dal risultato del referendum, al Governo italiano è sempre stato chiaro che la priorità per tutti i paesi è trovare le giuste misure per la crescita. Un problema più urgente per un paese come la Grecia che ha sofferto di più la recessione e ha un debito molto elevato”. E’ la posizione sulla Grecia del ministro dell’Economia Padoan a quanto si apprende da fonti Mef, dopo il referendum ellenico.
“Tutti gli Stati membri dell’eurozona – si apprende ancora da fonti Mef – sono impegnati a conservare l’integrità della moneta unica e quindi a recuperare la piena autonomia finanziaria della Grecia. Un nuovo programma di aiuti deve tenere conto della situazione di profonda crisi della Grecia e non può limitarsi alla dimensione finanziaria ma deve affrontare il bisogno di investimenti e le profonde riforme delle istituzioni economiche necessarie per rimettere l’economia greca sulla strada di una crescita sostenibile.In ogni caso questa crisi richiede all’eurozona di accelerare nel processo di integrazione, nel solco indicato dal rapporti dei cinque presidenti”.
– “L’incertezza relativa al futuro della Grecia non mancherà di generare volatilità sui mercati finanziari. Tuttavia l’Eurozona è in grado di fronteggiare una crisi di fiducia ed eventuali attacchi speculativi per almeno tre motivi: la Bce ha messo in campo strumenti nuovi, a partire dal quantitative easing; l’unione bancaria ha sterilizzato quello che in passato è stato un canale di trasmissione del contagio dell’incertezza; il consolidamento di bilancio ha reso tutti i paesi più forti. L’Italia, in particolare, è un paese con un forte avanzo primario, un deficit inferiore al 3% e una traiettoria in discesa, e una ripresa economica che tende a rafforzarsi e contribuirà a spingere in discesa anche il debito. Soprattutto è un paese che ha fatto e sta facendo profonde riforme strutturali che rendono la nostra economia più competitiva”. è semrpe la posizione sulla Grecia del ministro dell’Economia Padoan a quanto si apprende da fonti Mef.
RENZI CONVOCA PADOAN DOMATTINA – Il premier Matteo Renzi ha convocato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan a Palazzo Chigi domani mattina alle 9,30 per fare il punto della situazione a seguito dei risultati del referendum in Grecia. Lo si apprende da fonti di governo.
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