Tunisi (Tunisia), 8 lug. (LaPresse/EFE) – Hanno attraversato il confine e sono arrivati in Libia per unirsi all’Isis, 35 giovani negli ultimi giorni hanno lasciato le loro case a Remada, in Tunisia, presumibilmente per partecipare alla jihad e allo Stato islamico. Tra loro ci sarebbero anche tre militari tunisini. Lo ha annunciato il portavoce del ministero della Difesa tunisino, Belhasan Oueslati.
Remada, 5mila abitanti e 609 chilometri a sud della capitale, è la località più meridionale della Tunisia e si trova a pochi chilometri dal confine con la Libia. Secondo alcune radio locali, otto famiglie di Remada hanno denunciato alle autorità la scomparsa di alcuni loro membri, esprimendo il timore che possano essere stati presi dalla branca libica dell’Isis. I giovani di questo gruppo, circa 20, non si sono presentati alla cena di rottura del digiuno di Ramadan lunedì sera: si tratta di studenti che appartengono a famiglie agiate. Altri 12 giovani erano scomparsi con le stesse modalità diversi giorni prima.
“Probabilmente sono andati via per ingrossare le file dello Stato islamico dal momento che 6 o 7 di loro sono conosciuti in città per il loro radicalismo religioso e la oro militanza” salafita, aggiungono i media locali citando come fonti alcuni vicini di casa dei giovani. La Tunisia è, insieme alla Francia, il Paese da cui partono più volontari per lo Stato islamico. Dalla Tunisia provengono circa 3mila jihadisti secondo i calcoli ufficiali, e oltre 5mila secondo diversi esperti di islam radicale con base nel Paese.
Di questi si ritiene che circa un migliaio siano rientrati: alcuni hanno cercato rifugio in Libia, dove fa base anche il gruppo tunisino Ansar al Sharia, mentre altri nella regione di Kasserine, lungo la porosa frontiera con l’Algeria. Secondo le autorità tunisine, i due killer responsabili dell’attacco del Bardo del 18 marzo e quello responsabile dell’attentato di Sousse del 26 giugno, in cui sono morti diversi turisti, si sarebbero addestrati in Libia.
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