La Paz, 9 lug. (LaPresse/EFE) – Il governo della Bolivia difende il crofisso su falce e martello regalato dal presidente Evo Morales a papa Francesco. La ministra della Comunicazione, Marianela Paco, replica alle critiche, che lo hanno definito “crocifisso comunista”. “Questa croce ha un significato molto profondo” perché realizzato a mano “da un rivoluzionario come Luis Espinal Camps” ha detto la ministra, sottolineando come identifichi gli agricoltori (la falce) e i lavoratori (il martello). “Gente umile, operai, popolo di Dio“.
Il sacerdote gesuita Espinal Camps fu torturato e ucciso dai paramilitari a La Paz nel 1980 per aver denunciato la violenza politica nel Paese.
Il gesuita spagnolo Xavier Albo, che aveva conosciuto Espinal, ha sostenuto che il crocifisso con falce e martello indica la necessità di un dialogo con “tutti i cristiani inclusi i marxisti” .Tuttavia, ha aggiunto che non si può concludere “che Espinal era comunista (…) perché non è vero”. Uno dei critici è stato l’ex presidente della Bolivia Jorge Quiroga, che ha detto: “Non si può mescolare la fede con l’ideologia”.