Seul (Corea del Sud), 10 lug. (LaPresse/EFE) – Un’altra vittima della Nuova Sars in Corea del Sud, dove il bilancio dei morti della sindrome respiratoria da coronavirus in Medioriente (Mers) sale a 35. Lo ha fatto sapere il ministero della Salute di Seul.

La nuova vittima aveva sofferto di un cancro al polmone ed era in cura al Centro Medico Boramae di Seul. Sono trascorsi sei giorni da quando era stato reso noto l’ultimo caso di contagio, quindi il ministero avevano dichiarato all’agenzia stampa Yonhap che il governo poteva dichiarare prossima la fine dell’epidemia. Il numero totale dei contagiati dalla sindrome è di 186, dato che rende la Corea del Sud il secondo Paese per numero di casi dopo l’Arabia Saudita, dove la malattia è stata rilevate per la prima volta nel 2012.

Tuttavia, 560 persone sono tenute ancora in quarantena nell’eventualità che abbiano contratto il virus, il cui periodo massimo di incubazione è di 14 giorni. Da quando è stato individuato per la prima volta il focolaio, 16.700 persone sono state messe in quarantena e, dei 186 casi confermati, 125 pazienti sono stati dimessi dopo aver superato la malattia, mentre 26 sono ancora in ospedale. Non esistono al momento vaccini o trattamenti efficaci per la cura della Mers.

Diversi sudcoreani colpiti da Mers (sindrome respiratoria da coronavirus in Medioriente) hanno citato in giudizio il governo di Seul e gli ospedali per danni. Lo riferisce il quotidiano locale Chosun. I familiari di un contagiato nell’ospedale universitario di Konyang hanno chiesto alla struttura e al comune di Daejeon un risarcimento pari a 238mila euro. Altre tre persone messe in quarantena nelle proprie case dopo aver visitato l’ospedale universitario di Kyunghee hanno chiesto al governo e all’ospedale l’equivalente di 5.330 euro. I querelanti sostengono che le autorità avrebbero violato la Costituzione, non proteggendo i cittadini dal virus.

Nelle richieste di risarcimento si afferma che i governi centrali e locali avrebbero rifiutato nelle prime settimane di distribuire la lista degli ospedali colpiti, favorendo così il diffondersi del contagio. Altri cittadini colpiti da Mers potrebbero presto avanzare accuse simili, scrive il quotidiano sudcoreano, citando l’organizzazione Citizens Coalition for Economic Justice.

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