Milano, 10 lug. (LaPresse/PA) – Due nonni di Luton che la scorsa settimana insieme ad un gruppo di altri 10 parenti, sembravano aver scelto volontariamente di andare a vivere nel nuovo Stato Islamico in Siria, sarebbero invece trattenuti dall’Is contro la loro volontà. Muhammed Abdul Mannan, 75 anni, e sua moglie facevano parte di un gruppo che si pensava in un primo tempo disperso, nel ritorno da una vacanza in Bangladesh. La settimana scorsa però, la prima svolta, quando l’Is ha comunicato che i 12 avevano volontariamente deciso di unirsi al gruppo estremista in Siria, dicendo in un nota diffusa ai media inglesi “più al sicuro che mai”. Oggi la seconda svolta, con il figlio di Mannan, Shalim Hussain che alla televisione inglese Itv ha detto che suo padre è anziano e povero, e non aveva alcuna intenzione di andare in Siria. “Lo sanno tutti, non aveva alcuna intenzione di andare in Siria, qualcuno l’ha imbrogliato”.
Il gruppo, ha raccontato, sarebbe stato portato in Siria dalla Turchia a bordo di un furgone, con l’anziano 75enne che sarebbe stato tenuto separato dai famigliari a Istanbul. Durante la seconda notte nella capitale turca, un gruppo di persone è entrato nell’hotel prendendo in custodia il gruppo tranne i due anziani, che sono invece stati invitati a tornare in Inghilterra. Di fronte al pianto dell’anziano 75enne e della moglie per la separazione, ai suoi occhi inspiegabile, i ribelli avrebbero preso anche loro. Hussain ha chiesto ai famigliari di tornare indietro, raccontando di non aver mai avuto indizi di una radicalizzazione da parte dei suoi famigliari. Il viaggio per il Bangladesh era iniziato il 10 aprile via Istanbul, con ritorno previsto l’11 maggio. Dal 17 maggio non si avevano più notizia. Oltre a Mannan risultano dispersi: sua moglie Minera Khatun, la figlia Khanom, ed i figli Mohammed Zayd Hussain, Mohammed Toufique Hussain, Mohammed Abil Kashem Saker, e Mohammed Saleh Hussain, oltre a tre bambini tra 1 e 11 anni, e alla moglie di Mohammed Abil Kashem Saker che si chiama Sheida Khanam, e a quella di Mohammed Saleh Hussain che si chiama Roshanara Begum.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata