Teheran (Iran), 15 lug. (LaPresse/EFE) – L’unica alternativa all’accordo internazionale con l’Iran sul programma nucleare di Teheran sarebbe stata “la guerra”. Lo ha detto il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, in un’intervista all’emittente Europe 1, in cui ha sottolineato che la questione che la comunità internazionale si è trovata ad affrontare è stata quella di autorizzare Teheran all’uso dell’energia nucleare civile con restrizioni tali da impedire l’uso militare, “altrimenti il rischio sarebbe stato quello della guerra”.

Festa in Iran. La squadra di negoziatori iraniani che è stata impegnata in 18 giorni di intensi colloqui per raggiungere lo storico accordo sul nucleare con il 5+1 è tornata da Vienna a Teheran, dove è stata accolta con onori, mentre migliaia di cittadini scendevano in strada nella capitale iraniana per festeggiare. Gioisce il presidente Rohani che ha parlato di una vittoria.

Secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa iraniana Irna, il team guidato dal ministro degli Esteri iraniano Mohamad Yavad Zarif ha prima fatto tappa nella città santa di Mashad per visitare il mausoleo dell’imam Reza, uno dei centri di pellegrinaggio più importanti per gli sciiti. Gli iraniani hanno aspettato tutta la sera, fino alla rottura del digiuno di Ramadan, per festeggiare per le strade con canti, bandiere e balli. Per molti iraniani il patto, che porrà fine alle sanzioni che pesano da anni sull’economia del Paese, ha riacceso anche le speranze anche della situazione socio-politica. Lo stesso Zarif, annunciando ieri il raggiungimento dell’accordo, ha affermato che questo non è un punto di arrivo ma va visto come “l’inizio di una relazione più profonda dell’Iran con il mondo”.

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