Atene (Grecia), 22 lug. (LaPresse/EFE) – La proposta di legge sulla quale si esprimerà oggi il Parlamento greco, che consiste nel secondo pacchetto di misure previste dall’accordo raggiunto a Bruxelles con i creditori, presuppone un “intervento nel funzionamento della giustizia” e la separazione dei poteri dello Stato. È quanto afferma la presidente del Parlamento greco, Zoe Konstandopoulou, in una lettera indirizzata al presidente della Repubblica Prokopis Pavlopoulos e al premier Alexis Tsipras. La nuova legge, avverte Konstandopulu, “elimina il funzionamento dello Stato di diritto, in cui esistono una distinzione fra i poteri, secondo quanto prevede a Costituzione, e il rispetto del principio del giusto processo”. Il pacchetto al voto dell’aula oggi contiene la riforma del codice civile e include l’eliminazione dei testimoni nei giudizi civili, uno dei punti che ha generato più controversie e per il quale associazioni di avvocati e giuristi hanno mostrato la propria contrarietà.

Zoe Konstandopoulou ha criticato inoltre il fatto che il progetto di legge sia stato introdotto “senza ‘nessuna possibilità di emendamenti’ “, alludendo alle dichiarazioni del ministro della Giustizia, Nikos Paraskevopoulos. Durante il dibattito il ministro ha affermato che, nonostante condivida il contenuto degli emendamenti, non può accettarli per evitare che il contenuto della legge si discosti da quanto previsto dall’accordo con i creditori. La presidente del Parlamento sostiene che questo procedimento “non garantisca il rispetto della Costituzione, il rafforzamento della democrazia, l’esercizio del potere legislativo del Parlamento e il voto dei deputati secondo coscienza”.

Questo secondo pacchetto, che contiene misure concordate con i partner della zona euro come condizione per l’inizio dei negoziati sul terzo salvataggio della Grecia, comprende, oltre alla riforma del codice civile, l’adozione della direttiva europea Brrd per il risanamento delle banche. Konstandopoulou, di Syriza, ha già otato contro il primo pacchetto di riforme una settimana fa e afferma che questa proposta di legge costituisca “un violento attacco alla Repubblica che non si può portare a termine all’interno dell’Unione europea”.

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