Atene (Grecia), 27 lug. (LaPresse/EFE) – L’opposizione greca chiede al primo ministro Alexis Tsipras di chiarire se fosse a conoscenza dei presunti piani dell’ex ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis, di creare un sistema di pagamento parallelo in sostituzione dell’euro, in caso di necessità. Dopo le notizie diffuse dal quotidiano Kathimerini nel fine settimana, 24 deputati di Nuova democrazia hanno chiesto spiegazioni a Tsipras. L’idea dell’ex ministro sarebbe stata di entrare illegalmente nei sistemi degli uffici fiscali centrali, ottenendo i numeri di identificazione dei contribuenti e delle imprese. In parallelo all’operazione di hacking, sarebbero stati creati account segreti per tutti i cittadini e le imprese, prevedendo un sistema alternativo di pagamento se quello attuale fosse stato chiuso.

Le registrazioni delle conversazioni di Varoufakis in proposito, con rappresentanti di fondi internazionali, sono state diffuse dopo essere state anticipate da Kathimerini. Lo stesso Varoufakis ha acconsentito alla pubblicazione. Secondo l’ex ministro, tale sistema bancario parallelo avrebbe permesso di far fronte a una possibile asfissia da parte della Banca centrale europea. Il premier Tsipras, secondo quanto detto da Varoufakis al Daily Telegraph, non avrebbe però mai dato il suo consenso ad attivare questo ‘piano B’, pensato per l’eventualità del fallimento dei negoziati con i creditori internazionali. I deputati di Nuova democrazia chiedono ora una reazione politica e una indagine giudiziaria.

Nelle conversazioni diffuse oggi, Varoufakis afferma che un mese prima delle elezioni Tsipsas diede “luce verde per elaborare un piano B”. L’obiettivo sarebbe stato garantire la liquidità de sistema bancario nel caso che la Bce tagliasse alle banche l’accesso al credito di emergenza. L’ex ministro formò dunque un piccolo gruppo di lavoro, di cui faceva parte anche l’accademico economista statunitense James Galbraith. Nel confermare l’informazione, Varoufakis ha però negato che lo scopo fosse l’immediato ritorno alla dracma.

Sul suo blog, ha pubblicato un comunicato in cui assicura che l’obiettivo era preparare “piani ipotetici contro gli sforzi dei creditori di minare il governo greco e la volontà di forze interne all’eurozona che volevano la Grecia espulsa dall’euro”. A proposito dell’operazioni di hacking, Varoufakis parla di “errori” da parte di Kathimerini e assicura che come ministro ha sempre lavorato nella legalità, nell’interesse del governo e per tenere Atene nella zona euro.

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