Atene (Grecia), 17 set. (LaPresse/EFE) – Nominato leader provvisorio del partito conservatore Nuova democrazia due mesi fa, ma membro dell’establishment politica greca da decenni, Vangelis Meimarakis in un lasso di tempo così breve è riuscito a riportare unità nel partito e risalire nei sondaggi. Tanto che ora può sperare nella vittoria nelle elezioni del 20 settembre. Durante la sua carriera all’interno del movimento, il 61enne è passato da essere esponente dell’ala più conservatrice al moderato che è oggi.

Strenuo sostenitore della permanenza di Atene nell’eurozona, è arrivato alla leadership dopo le dimissioni di Antonis Samaras, a seguito della vittoria del ‘no’ al referendum in cui il popolo ha appoggiato la linea dell’allora premier Alexis Tsipras sul piano di salvataggio proposto dai creditori internazionali. Meimarakis ha rotto con la linea di destra del predecessore e ha portato il movimento verso il centrodestra. Lo ha chiarito nel suo primo discorso di fronte al gruppo parlamentare di Nuova democrazia, dicendo che “lo spazio politico naturale del partito è il centrodestra, dove lo collocò il fondatore Konstantinos Karamanlis”.

Uno dei suoi primi atti è stato adottare un approccio più conciliatore rispetto a Samaras nei confronti del leader della sinistra radicale e ora ex premier. Il suo predecessore invece si rifiutava persino di stringergli la mano. E la modalità conciliatoria nei toni si è riflessa anche nei fatti, quando Meimarakis e il suo gruppo parlamentare hanno appoggiato il governo Tsipras nei tre voti necessari a siglare il terzo salvataggio. Un sostegno che ha permesso la firma del programma, mentre molti politici nelle file di Syriza si ribellavano e negavano il loro sostegno.

Proprio della scissione nata nella sinistra a causa del salvataggio ha approfittato il nuovo leader di Nuova democrazia, proponendo una grande coalizione con Syriza che secondo lui sarebbe l’unica via perché il Paese possa uscire da una crisi che sembra non avere fine. Meimarakis si dice pronto a lavorare assieme con Syriza, per applicare le misure di salvataggio, perché sostiene ora siano necessari “collaborazione e consenso”. Il partito di sinistra rifiuta, mentre gran parte della popolazione sarebbe invece favorevole. Vi vede infatti la speranza, dopo sei anni di rivalità tra sinistra e destra a causa della crisi, che la Grecia possa tornare a crescere.

Meimarakis ha accusato Tsipras di aver danneggiato l’economia nazionale e spinto il Paese verso una nuova recessione, una tattica che ha fatto alzare il suo livello di approvazione. Ha sminuito il leader di sinistra, definendolo un “bambinetto” e un “piccolo bugiardo”. Definendo invece se stesso un politico di esperienza e garanzia di stabilità. A danneggiare l’immagine del conservatore, invece, è il legame con la vecchia elite politica, da cui agli occhi degli elettori non si distacca.

Il primo successo personale di Meimarakis è stato ricevere sostegno unanime nel gruppo parlamentare per ottenere il suo mandato ad interim sino alla primavera del 2016, quando si prevede che si terranno le elezioni per la presidenza. Intanto, negli appena due mesi in carica, la sua strategia ha dato i primi frutti. Mentre a luglio i sondaggi davano 20 punti percentuali di vantaggio a Syriza rispetto a Nuova democrazia, ora il distacco è stato accorciato. Entrambi i partiti sono dati intorno al 25%, anche se la sinistra resta in testa.

A rendere attraente il nuovo leader conservatore contribuisce il suo uso del discorso diretto e di un linguaggio popolare (troppo, secondo alcuni). Lui si definisce onesto e spontaneo. Meimarakis è riuscito a eguagliare la popolarità di Tsipras, che ancora dopo la firma del terzo pacchetto di aiuti godeva di oltre il 60% di approvazione. E secondo alcuni sondaggi recenti, il conservatore sarebbe addirittura ormai più popolare del suo rivale.


Nato nel 1953 ad Atene ma con origini familiari a Creta, Meimarakis ha studiato Legge all’Università di Atene e Scienze politiche in quella di Pandion, sempre nella capitale greca. Figlio del deputato conservatore Ioannis Meimarakis, è stato uno dei primi militanti dell’ala giovanile di Nuova democrazia nel 1974, dopo la caduta della giunta dei colonnelli.

Nel marzo 1979, mentre il partito celebrava il suo primo congresso e il suo fondatore Karamanlis (allora premier) si preparava alla presidenza della Repubblica, Meimarakis è stato uno dei protagonisti del movimento che chiese la modernizzazione del partito. Dal 1989 è deputato di Nuova democrazia e prima di essere ministro della Difesa, dal 2006 al 2009, è stato viceministro dello Sport nel governo conservatore di Konstantinos Mitsotakis, tra 1992 e 1993. Dopo le elezioni del giugno 2012 è stato eletto presidente del Parlamento, incarico lasciato brevemente per uno scandalo corruzione in cui ha sempre negato le accuse, ed è poi rimasto speaker sino alle elezioni dello scorso gennaio. È sposato con Joanna Kolokota, figlia dell’attrice greca Nitsa Marouda, con la quale ha due figlie.

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