Atene (Grecia), 19 set. (LaPresse/Reuters) – Nelle elezioni di domani in Grecia è improbabile che un partito vinca nettamente, mentre secondo i sondaggi è testa a testa fra il partito di sinistra Syriza e il conservatore Nuova democrazia. Il Paese ha bisogno di stabilità politica, per applicare i termini del salvataggio da 86 miliardi di euro e per evitare di incorrere di nuovo negli spettri di bancarotta e uscita dall’euro. Ecco alcuni possibili scenari.

– Syriza si allea con Nuova democrazia. Una simile alleanza garantirebbe una forte maggioranza parlamentare nella Camera di 300 seggi, sostenuta dal sistema elettorale che assegna un bonus di 50 seggi al primo partito. Sarebbe accolta con favore dai creditori internazionali, ma è improbabile. Il leader di Nuova democrazia, Vangelis Meimarakis, si è detto aperto all’alleanza ma ha accusato il leader di Syrizia, l’ex premier Alexis Tsipras, di incompetenza nel gestire la crisi. Tsipras, in difficoltà di fronte agli elettori disillusi di sinistra e centrosinistra, ha affermato che sarebbe una “alleanza anormale”. Ha anche accusato Nuova democrazia di far parte di un sistema politico che ha contribuito a gettare la Grecia nella crisi del debito. I due partiti si scontrerebbero su questioni come il dettaglio delle riforme e l’immigrazione, su cui hanno posizioni contrastanti. Un altro rischio è che un’alleanza del genere renda l’estrema destra Alba dorata il maggior gruppo d’opposizione, dando grande visibilità a un movimento i cui leader sono stati incriminati per aver costituito una organizzazione criminale.

Nuova democrazia o Syriza si alleano con To Potami, Pasok. Meimarakis ha dichiarato che Nuova democrazia collaborerà con i partiti pro-euro, se Syriza respingerà la sua offerta, alludendo a To Potami e Pasok. Anche Tsipras ha lasciato aperta la porta a una coalizione del genere, seppur con riserve. To Potami, fondato lo scorso anno da un ex giornalista e fortemente a favore della permanenza nell’eurozona, sarebbe favorevole a un’alleanza con la sinistra o con i conservatori. Secondo i sondaggi, otterrà tra il 4% e il 7%. Simile il risultato atteso per Pasok, che era arrivato al 44% quando la crisi esplose nel 2009, con pronostico tra 4% e 6%. Il partito ha partecipato a governi con Nuova democrazia e partiti più piccoli durante la crisi. La sua leader Fofi Gennimata ha affermato che solo attraverso la collaborazione la Grecia potrà essere trascinata fuori dalla crisi. Tuttavia, avendo sperimentato coalizioni fragili, potrebbe non voler rischiare la sua già scarsa popolarità.

Fonte Reuters – Traduzione LaPresse

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