Roma, 23 set. (LaPresse) – “La guerra in Siria è una crisi di sicurezza ed umanitaria. Noi lavoriamo strettamente con una coalizione di oltre 60 partner per raggiungere il nostro obiettivo comune di degradare e infine sconfiggere l’Isis, e mettere fine al conflitto attraverso una transizione politica in Siria che la allontani dal presidente Assad. La brutalità del regime – che la Russia sostiene – ha alimentato la crescita dell’estremismo. Ciò è contrario allo stesso obiettivo dichiarato da Mosca per una maggiore azione internazionale contro l’Isis”. Così il segretario di Stato americano John Kerry in un’intervista a La Stampa.

“Io ho espresso al ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov – aggiunge – le preoccupazioni degli Stati Uniti riguardo il sostegno militare di Mosca per il regime di Assad. Queste azioni potrebbero provocare una escalation ulteriore del conflitto, e portare a una maggiore perdita di vite innocenti, accrescere il flusso dei rifugiati, e rischiare un confronto con la coalizione anti-Isis operante in Siria. Ma è anche importante che noi parliamo con i russi, per cercare di evitare i malintesi e deconflittualizzare le azioni delle nostre forze”.

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