Città del Vaticano, 25 set. (LaPresse) – Papa Francesco è il quinto pontefice nella storia a fare il suo ingresso nella sede delle Nazioni Unite. Accolto al suo arrivo dal Segretario Generale Ban Ki-moon con sua moglie, dopo l’omaggio floreale di due bambini, figli di funzionari dell’Organizzazione caduti per servizio, Papa Francesco ha incontrato in privato, al 38esimo piano, il Segretario Generale. Poi l’atteso discorso che ha toccato, come ieri al Congresso, importanti temi come la povertà, la guerra, il diritto al lavoro e alla libertà. Dopo la visita e il discorso all’Onu Francesco ha visitato Ground Zero.

Nel pomeriggio poi Papa Francesco si è trasferito nel quartiere newyorkese di Harlem dove ha incontrato i bambini della scuola ‘Our Lady Queen of Angels’. Mi hanno spiegato che una delle belle caratteristiche di questa scuola è che alcuni alunni vengono da altri luoghi, anche da altri Paesi. Che buona cosa”.

NO A CHI SI SENTE ONNIPOTENTE. “La limitazione del potere è un’idea implicita nel concetto di diritto”. Papa Francesco lo ha ricordato all’Assemblea Generale dell’Onu sottolineando che “un sistema giuridico di regolamentazione delle rivendicazioni e degli interessi, realizza la limitazione del potere”. “Dare a ciascuno il suo, secondo la definizione classica di giustizia, significa – ha spiegato – che nessun individuo o gruppo umano si può considerare onnipotente, autorizzato a calpestare la dignità e i diritti delle altre persone singole o dei gruppi sociali”.

NO A SFRUTTAMENTO E TRATTA. Lo sfruttamento sessuale, la tratta di essere umani e il lavoro schiavizzato sono dei flagelli. Così li definisce Papa Francesco nel suo discorso. “Il mondo – dice Bergoglio – chiede con forza a tutti i governanti una volontà effettiva, pratica, costante, fatta di passi concreti e di misure immediate, per preservare e migliorare l’ambiente naturale e vincere quanto prima il fenomeno dell’esclusione sociale ed economica, con le sue tristi conseguenze di tratta degli esseri umani, commercio di organi e tessuti umani, sfruttamento sessuale di bambini e bambine, lavoro schiavizzato, compresa la prostituzione, traffico di droghe e di armi, terrorismo e crimine internazionale organizzato”. Il pontefice sottolinea che “è tale l’ordine di grandezza di queste situazioni e il numero di vite innocenti coinvolte, che dobbiamo evitare qualsiasi tentazione di cadere in un nominalismo declamatorio con effetto tranquillizzante sulle coscienze. Dobbiamo aver cura che le nostre istituzioni siano realmente efficaci nella lotta contro tutti questi flagelli”.

LAVORO E CASA PER TUTTI. “I governanti devono fare tutto il possibile affinché tutti possano disporre della base minima materiale e spirituale per rendere effettiva la loro dignità e per formare e mantenere una famiglia”. Così il Papa davanti all’Onu. “Questo minimo assoluto, a livello materiale, ha tre nomi: casa, lavoro e terra; e un nome a livello spirituale: libertà dello spirito”. “La guerra è la negazione di tutti i diritti e una drammatica aggressione all’ambiente. Se si vuole un autentico sviluppo umano integrale per tutti, occorre proseguire senza stancarsi nell’impegno di evitare la guerra tra le nazioni e tra i popoli” ha aggiunto Bergoglio.

CLIMA EFFERVESCENTE. Il clima era effervescente nell’incontro tra Papa Francesco e lo staff delle Nazioni unite. Sia le parole di benvenuto del segretario generale Ban Ki-moon, che quelle del Pontefice hanno scatenato più di una risata tra il pubblico. Parole che hanno ricevuto l’applauso dei presenti, in particolare la risposta alle parole del pontefice che ha chiesto di pregare per lui quando, rivolgendosi ai non credenti, ha aggiunto: “A quelli che non credono chiedo almeno di volermi bene”.

Parole a cui il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki- moon, ha risposto con un “Grazie per la sua spiritualità e amore per l’umanità”. Il segretario lo ha ringraziato anche per “aver trovato il tempo di incontrare il nostro staff, che lavora giorno e notte per la pace nel mondo e per la tutela dei diritti”.

Cari amici, in occasione della mia visita alle Nazioni Unite, sono lieto di salutarvi, uomini e donne che siete in molti modi l’ossatura di questa Organizzazione. Ringrazio per il vostro benvenuto e vi son grato per tutto ciò che avete fatto per preparare la mia visita” ha detto Papa Francesco. “Il vostro impegno quotidiano- sottolinea Bergoglio- rende possibile molte delle iniziative diplomatiche, culturali, economiche e politiche delle Nazioni Unite, che sono tanto importanti per venire incontro alle speranze e alle aspettative dei popoli che compongono la famiglia umana”. E ancora: “Siete esperti e operatori sul campo, funzionari e segretari, traduttori ed interpreti, addetti alle pulizie e cuochi, personale della manutenzione e della sicurezza. Grazie per tutto ciò che fate!”.

E ancora: “Molti di voi sono giunti in questa città da Paesi di tutto il mondo. E come tali siete un microcosmo dei popoli che questa organizzazione cerca di servire. Come tanta gente in tutto il mondo, anche voi siete preoccupati del benessere e dell’educazione dei vostri figli – sottolinea Bergoglio -. Vi sta a cuore il futuro del pianeta, e il tipo di mondo che lasceremo alle generazioni future”. “Ma oggi, e ogni giorno, vorrei chiedere a ciascuno di voi, secondo le proprie capacità, di prendervi cura l’uno dell’altro – conclude Francesco -: siate vicini gli uni agli altri, rispettatevi gli uni con gli altri, così da incarnare in voi stessi l’ideale di questa organizzazione di una famiglia umana unita, che vive in armonia, che opera non soltanto per la pace ma in pace, che agisce non solo per la giustizia, ma in uno spirito di giustizia”.

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