Pechino (Cina), 13 ott. (LaPresse/EFE) – La città di Tianjin, nel nord della Cina, è stata nuovamente scossa da un’esplosione, e successivo incendio in un magazzino chimico, a soli due mesi dalle esplosioni che avevano causato la morte di 170 persone. L’incidente è avvenuto nel distretto di Beichen e secondo fonti ufficiali al momento non si registrano vittime. Le fiamme sono state spente dopo un intervento di cinque ore. La polizia ha confermato che il negozio dove l’alcol e altre sostanze chimiche erano conservati, non aveva alcuna licenza e due persone sono state già arrestate in relazione all’incidente, come racconta la televisione CCTV.
La società, secondo le prime indagini, aveva assunto un magazzino privato di 700 metri quadrati nella periferia nord della città da un cittadino locale, ma lo spazio non era stato registrato per il deposito di sostanze chimiche.
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